mercoledì 30 luglio 2014

Renzi è alla fine (4)


Un segnale importante, anche se non confermato, che il titolo del post (ripetuto per la quarta volta) è sempre più azzeccato:

"In via Solferino, ... Abramo Bazoli ha rassicurato il pericolante De Bortoli che fino a quando resterà in sella a Banca Intesa ... la poltrona di direttore del Corriere della Sera resterà sotto le sue chiappe
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dal punto di vista politico, si accentuano gli editoriali (vedi Michele Ainis) del Corrierone contro il governo Renzi e agli amici stretti Flebuccio sospira che “Renzi è la rovina d’Italia, sputtanato in Europa, a ottobre deve fare una manovra da oltre 20 miliardi, magari un prelievo forzoso sui conti correnti, prima dello sbarco della troika Fmi-Bce-Ue…”. E Bazoli è d’accordo sul pensiero debortoliano."

(www.dagospia.com)

Se fossero vere le affermazioni attribuite a De Bortoli sarebbe un grosso problema per il governo. Finora ha avuto il sostegno di media più che rispettosi, direi sdraiati... Quindi le conseguenze ora sarebbero gravi per Renzi:

"il Corriere della Sera ha mollato Renzi, come Letta e Monti prima di lui. (link), Tradotto significa che le banche italiane hanno mollato Renzi.
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De Bortoli chiede il permesso all’azionista anche per fare pipi figurarsi per esprimere un pensiero.

Ne consegue che Renzi è stato mollato da una parte dei poteri deboli e marci d’ItaGlia
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le premesse non portano ad un esito particolarmente positivo per le “riforme” entro l’8 Agosto, e dunque se il Matteo nazionale avesse veramente le palle che millanta, le elezioni a Ottobre sono garantite al limone."

(www.rischiocalcolato.it)

Le promesse continue senza seguito hanno evidentemente stancato non solo l'opinione pubblica ma anche i suoi sponsor. Gli ottanta euro mensili hanno fatto il solletico al Pil, anzi sarà probabilmente un miracolo se rimarrà uno zero virgola di crescita e non si finirà di nuovo in negativo.

Comunque vada una manovra fra i 20 e 30 miliardi la si dovrà fare in autunno. E se non si farà sarà perché Renzi ci trascinerà ad elezioni anticipate.

"Che le cose non stiano andando bene lo si capisce dall’intervista di ieri del premier Matteo Renzi a La7, dove ha ammesso che sarà difficile centrare l’obiettivo di crescita del governo dello 0,8% per quest’anno. Tuttavia, il premier ha aggiunto che una crescita dello 0,4%, 0,8% o dell’1,5% sarebbe indifferente, perché nulla cambierebbe nella vita ordinaria delle persone. Se a fare la battuta non fosse il capo di un governo, ci sarebbe da ridere.

Ieri, poi, alcuni organi di stampa hanno ripreso una presunta affermazione resa in privato agli amici da parte di niente di meno che del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli (vedi sopra, nda)
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E pare che il banchiere Giovanni Bazoli – presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, a sua volta azionista in Rcs (il gruppo editoriale che controlla il Corriere) – condividerebbe le idee del direttore.

Potremmo declassare le affermazioni di De Bortoli a semplice sfogo, a boutade, a esagerazioni del tutto personali e senza fondamento. Ma stiamo parlando non solo del numero uno del principale quotidiano italiano, bensì di colui che gestisce l’organo di informazione dei salotti buoni italiani, che ha perfetta percezione di cosa pensi la finanza nazionale e internazionale. Se De Bortoli arriva ad affermare che ci sarà una maxi-manovra da 20 miliardi, che sarà effettuato un prelievo forzoso e che alla fine arriverà la Troika, significa che verosimilmente ha informazioni che lo spingono a esternare simili frasi."

Il noto direttore giornalista sa cose che noi non sappiamo ancora o tira ad indovinare? Certo che dopo aver definito Berlusconi come la sciagura dell'Italia, sarei curioso di vedere come reagirà l'opinione pubblica all'arrivo della Troika dopo l'alternarsi dei tre moschettieri salvatori della Patria (Monti-Letta-Renzi)?

"Santo cielo, è già cominciata la demolizione del mito. Il riferimento è chiaro: Matteo Renzi sta subendo i primi colpi di piccone.
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Per lui sarà una lotta dura. Quando i media danno inizio agli attacchi vuol dire che gli editori, e non solo gli editorialisti, sono scontenti e hanno perso la fiducia.

Ne sa qualcosa Mario Monti che, come il Fenomeno toscano, fu accolto dalla banda a Palazzo Chigi.
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Monti era considerato un dio maggiore, più sobrio perfino di quello maiuscolo che per tradizione preghiamo quando siamo nei guai fino al collo. La luna di miele durò sei mesi. All'improvviso il popolo si accorse che il bocconiano, sprovvisto di bacchetta magica, era uno qualsiasi, non attrezzato a compiere miracoli. E principiò a mandarlo al diavolo. I parlamentari che lo avevano sostenuto con entusiasmo esagerato all'improvviso mutarono registro e dagli inchini passarono ai pernacchi. Addio Monti, sorgenti dall'acque... Silurato.

E venne un uomo piccolo piccolo: Enrico Letta. Al quale fu riservato un trattamento analogo per un paio di mesi: qualche applauso al suo esordio, molti fischi in seguito. Cacciato pure lui con metodi spicci.
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L'ex sindaco di Firenze non sarà mica un bluff? La domanda è sempre più pressante. La risposta sempre più netta: non ce la fa, non ce la può fare.
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Ambiva al superamento del Senato e, invece, ha superato soltanto la barriera della stoltezza: non ha abolito il bicameralismo perfetto, bensì la logica. Credeva di avere trovato la quadratura del cerchio, mica tanto magico, e si è spiaccicato contro le teste dure dei senatori
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una riforma delle Province talmente cretina che le Province ci sono ancora e costano quanto in epoche più o meno lontane. Un'operazione di cui dovrebbero occuparsi gli psichiatri.
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In compenso il debito pubblico si è impennato
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Giorgio Napolitano, abituato a gestire la Repubblica come un negozio di frutta e verdura, nominerà pro tempore un tecnico che ci strangolerà con nuove imposte, infine indirà elezioni anticipate che Matteo punterà a vincere nella speranza, vana, che i compatrioti siano dalla sua parte. Non sarà così. Anche Monti si illudeva di vincere con Scelta civica alle urne, viceversa è stato cancellato dalla mappa politica."

(www.dagospia.com)

Va bene, cioè va male, va tutto estremamente male quando un governo fa di tutto pur di non occuparsi dei problemi economici del paese... 
Ma almeno lo spread è calato, diranno i critici di Berlusconi e sostenitori degli ultimi tre governi di salvezza nazionale. Si è calato, ma in realtà nemmeno questo è sufficiente a migliorare le cose. Anche in questo caso vale il detto "si stava meglio quando si stava peggio":

"non mancheranno come continua a sostenere qualcuno in Europa, sai con un simile spread in Italia ora risparmiamo un mucchio di miliardi sul debito pubblico, ha spazio per scendere ancora, peccato che nessuno ricordi che quando si pagavaoltre il 6 % sul decennale l’inflazione girava sopra il 3 % mentre ora che paghiamo il 2,7 % l’inflazione è vicina a zero, 0,3 % per la precisione.

Cosa significa questo? Significa solo che il costo reale del debito è aumentato e non diminuito, AUMENTATO, perchè il costo medio del debito è sceso di poco negli ultimi due anni.

Se prima pagavamo il 4%/4,1 % ora paghiamo il 3,9/3,8 % ma visto che l’inflazione era 3 … 4-3 = 1 e 3,9-0,3 = 3,6 %

Tutto chiaro ora? Per non parlare poi delle continue voci di ristrutturazione o interventi straordinari per ridurre il debito che prima o poi non mancheranno di invertire le aspettative sui nostri titoli di Stato."

(icebergfinanza.finanza.com)

Ma anche quando i nostri titoli pagavano il 5% la situazione era in realtà migliore. In pratica di questi tre anni post Berlusconi alla fine non rimarrà nessun buon ricordo. Nulla di buono. Le riforme di cui si riempiono la bocca i loro artefici, in realtà sono viste dagli italiani come una perdita di diritti e benessere, in primis la pessima riforma Monti-Fornero delle pensioni. Tutto il resto è un disastro che i media nazional-popolari riescono ancora a stento a coprire. Se certe cose le avesse combinate il vecchio Cavaliere avremmo già il paese bloccato dagli scioperi generali...

Che succederà quando la disfatta sarà chiara anche ai più prostrati giornalisti mainstream? Probabilmente Renzi verrà scaricato dal Pd e per vendicarsi si farà un suo partito. Risultato: il Pd di nuovo in mano ai D'Alema/Bersani passerà dal 40% al 25%, il partitino di Renzi non sarà sufficiente a far vincere la coalizione di centro sinistra. Si ritornerà ad una situazione 1/3, 1/3 e 1/3, con quello del M5s un po' più rinforzato rispetto ad oggi ed un Berlusconi ringalluzzito e pronto alla grande coalizione... per sostenere il governo della troika. 

A meno che questa volta gli italiani si inca**ino veramente chiedendo l'allontanamento della troika, e dall'Europa e dall'euro...

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