lunedì 17 marzo 2014

Job Act/Mini Job



Il nostro eroe partito dall’Italia con intenzioni aggressive, con l’intenzione di sbattere i pugni sul tavolo, ritorna convinto che occorre fare le riforme… tedesche.

L’Italia ha fatto i compiti sul bilancio pubblico con ampi surplus, dice Renzi, ma malgrado ciò il rapporto debito/Pil continua ad aumentare. Mi verrebbe da dire: è l’austerity bellezza!
E quindi, che fare? E quindi, come fecero i suoi predecessori, si continua con l’austerità, cioè con il rispetto dei parametri europei. Un non senso.

E pensare che è lo stesso Renzi ad affermare, a proposito del lavoro, che se una squadra continua a perdere, bisogna cambiare qualcosa. Come i milanisti in questo periodo sanno bene.
Ma allora perché questa semplice deduzione non viene applicate al complesso delle politiche europee?

No, Renzi applica la deduzione solo alla riforma Fornero sul lavoro. E oggi abbiamo capito che Job Act tradotto in tedesco si dice Mini Job, e tradotto in termini economici, si chiama svalutazione interna. Cioè quella che chiede la Germania, l’Europa e tutti i fan dell’austerità. Riduzione del costo del lavoro e dei prezzi interni, con pericolosa deflazione di contorno.

Con Renzi non cambia nulla. Anche Renzi non ha capito nulla o non vuole capire. Si continuerà a perseguire le politiche europee, con la differenza che Renzi sarà molto più incisivo di Letta nel perseguire i suoi obiettivi. Renzi è più furbo: non facciamo le “riforme” perché ce lo chiede l’Europa, sbraita a destra e a sinistra, ma per i nostri figli. Quindi se verranno ridotti i diritti, il welfare, non sarà a causa dell’Europa, ma puro masochismo italico.

Purtroppo il comunicatore questa volta ha preso una cantonata. Soprattutto quando ha detto che gli italiani non devono imputare i loro problemi all’Europa, ma è nell’Europa che c’è la nostra salvezza. Ma chi gli può ancora credere? Dovrà succedere qualcosa di molto più convincente della restituzione di 50-100 euro mensili di cuneo fiscale per far cambiare idea agli italiani.
Non è con queste frasi europeiste di facciata che Renzi può pensare di riconquistare il voto che sta volando verso i partiti populisti.

Credo che Grillo abbia detto un’ovvietà nel suo ultimo comizio a Rho, ritrasmesso in Tv: il M5s diventerà il primo partito italiano, e il Parlamento europeo diventerà una bolgia ingovernabile. Per fortuna di Bruxelles tale Parlamento non conta quasi nulla.

Oggi Renzi ha perso un po’ dello smalto e del fascino accumulato finora. Anche se è partito smentendo il vassallaggio italiano alla Germania, nei fatti si è comportato da rappresentante di una colonia che va al centro dell’impero ad imparare e prendere suggerimenti per legiferare. L’elogio della riforma del lavoro tedesca è stata del tutto fuori luogo, visto che i mini job in Germania sono pagati peggio dei precari italiani. Se è questo l’obiettivo, allora preferisco che finisca tutto in vacca. Meglio se l’euro scoppia e ognuno torna alla propria moneta.

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