giovedì 13 marzo 2014

Patrimoniale ultimo atto


Dopo le mattane dell'uomo delle diapositive, conviene tornare con i piedi per terra. La realtà è un'altra e forse un po' più dura. Chissà se O. Rehn spiegherà a Renzi "quello che bisogna fare", e gli invierà la slide più importante?

Chiamiamola come vogliamo:
patrimoniale, raid sui conti correnti, prelievo forzoso, metodo cipriota… la sostanza non cambia. Sempre di un prelievo di ricchezza privata per sanare conti pubblici si tratta.

E’ da un bel pezzo che si parla, soprattutto sui canali non ufficiali, cioè in rete, della possibilità di una patrimoniale imminente. Poco tempo fa la Bundesbank ci ha messo qualche pulce nell’orecchio, senza menzionare l’Italia direttamente:

“Bundesbank scrive che un prelievo forzoso non è niente di insolito, in quanto "risponde al principio di responsabilità nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili per gli impegni presi dal proprio governo". Il loro aiuto dovrebbe quindi venire richiesto prima di quello di tutti i contribuenti dell'area euro.

Allo stesso tempo l'istituto di Francoforte sottolinea la sua contrarietà all'implementazione di una eventuale patrimoniale in Germania, che sarebbe un brutto colpo per la crescita."

Ma già nel 2013 se ne parlava:

“Michael Noonan , Ministro delle Finanze irlandese ha confermato ieri che saranno autorizzati “Bail -In - le confische dei depositi” .

Il pacchetto poggia sul meccanismo di risoluzione unico e prevede il salvataggio della banca e una proposta si risoluzione ( BRR ), approvata lo scorso giugno in Consiglio sotto la presidenza irlandese. La proposta prevede un quadro comune di norme e di poteri per aiutare i paesi dell'UE a gestire le modalità per fare fronte al fallimento di banche a livello nazionale e di banche transfrontaliere, sostenendo al tempo stesso le operazioni bancarie essenziali e minimizzando l'esposizione dei contribuenti a perdite.

Uno dei principali pilastri del quadro BRR per facilitare le azioni delle autorità sono gli " strumenti di risoluzione". Noonan ha confermato ieri che gli strumenti di risoluzione includono la vendita di asset, vendita dei pacchetti azionari di altre banche e scorporazione delle attività oltre al ricorso ai bail-ins. 
(Insistono: vogliono rapinarci – dicembre 2013)

"Fondo Monetario Internazionale pronto a prelevare “temporaneamente” il 10% del risparmio privato nei 15 paesi della zona euro come veicolo per affrontare i problemi di sostenibilità del debito pubblico. Lo scrive il quotidiano belga L’Echo: la proposta dell’istituto guidato da Christine Lagarde, secondo quanto riportato dal giornale, sarebbe contenuta in un paper intitolato “Proposte del FMI sulla crisi fiscale”. Con all’interno un sottocapitolo della relazione intermedia curata della Agenzia per le tendenze finanziarie (Fiscal Monitor) dal titolo “Un contributo straordinario dalla ricchezza privata?”."
(www.ilfattoquotidiano.it)


Da quando l’Fmi suggerì la patrimoniale, chiedendo una rasoiata dei conti correnti del 10%, per raggiungere quei 400 miliardi euro al fine di portare il rapporto debito/ Pil al 100% dall’attuale 132%, è stato un susseguirsi di voci e “suggerimenti” autorevoli in tal senso. Soprattutto dall’estero, questo va detto.

Perché proprio 400 miliardi? Per avere 1.600 miliardi di debito a fronte di 1.600 miliardi di Pil annuo, appunto un rapporto del 100% fra i due. Bella cosa, anche se in realtà non ne comprendo l’utilità. Non vedo perché il 100% debito/Pil sia meno pericoloso del 132%, si tratta comunque sempre di una cifra “impagabile”. E non è nemmeno detto che poi sia più sostenibile di prima tale debito, se non arriva la crescita economica come si riassume efficacemente su Ilgrandebluff.info:

“Cottarelli sembrerebbe essere in grado, da quel che si legge di tagliare la spesa di 5-6 miliardi da qui a 12-24 mesi.
Questi i numeri.
Dal 2015 dobbiamo ridurre ogni anno il debito di circa 50 miliardi annui, come ci impone il fiscal compact,
da aggiungere agli interessi sul debito, ad oggi ancora a 70 80 miliardi l'anno,
e senza contare di non poter spendere un euro perche' non possiamo certo fare ulteriore deficit (oltre il 3%).
Se non rispetteremo il fiscal compact, la penale sarà dell'1% del pil cioè 15 miliardi di euro.
E stiamo qui a diventare matti per cosa?
Per tagliare la spesa di 5-6 miliardi e le tasse di 10 mld,.................

di fronte a numeri di obbligo di riduzione di spesa di 10 volte tanto come minimo.
Quindi le soluzioni sono tre:
1) o si fa una mega patrimoniale da 400 miliardi di euro e poi si va avanti altri 10 anni a tagliare spesa e tasse (rimanendo in pareggio di bilancio comunque) per 10 miliardi l'anno, oppure
2) Eurobonds (provate a dirlo alla Merkel e vediamo cosa risponde) oppure
3) si esce dall'euro vivendo due anni di lacrime e sangue seguite poi dalla inevitabile ripresa dovuta alla svalutazione, stampando e prendendoci tutto il debito in casa !
Quale secondo voi la soluzione piu' probabile ?
E se ce ne sono altre, me le motivate per cortesia ?”

Alla fine cioè, anche tagliando di un bel po’ il debito si compra tempo. Forse altri 10 anni, ma purtroppo con questo sistema economico il debito tornerà a crescere. Perché quello su cui bisognerebbe investire come se non ci fosse un domani, è la crescita, che significa investimenti (anche pubblici… ovvove!…), più lavoro, più domanda interna. Pensare come fa la Germania di vivere sulle spalle degli altri con le esportazioni è illusorio oltre che pericoloso.

Quindi che si farà, quando si scoprirà che l’ottimismo renziano è mal riposto, o che è frutto di pressappochismo misto a balle spaziali?

“La sparata dell'Fmi sul prelievo del 10% sui conti correnti, di cui ormai ci siamo dimenticati, in realtà potrebbe essere l'ultima pallottola d'argento in mano agli eurofanatici, che non sono disposti ad ammettere l'enorme errore dell'euro. Anche i sostenitori dell'euro vedono avvicinarsi pericolosamente il momento fatidico e vorrebbero, se non evitarlo almeno ritardarlo.”

Siamo quasi giunti all’ultima pallottola, quella d’argento che dovrebbe, anzi che si vorrebbe che fermasse l’inesorabile crash dell’euro.

Non rimangono molte strade se si vuole conservare, cioè provare a conservare, l’attuale cornice economica basata sull’euro, come nota anche Seminerio:

“…siamo anche notorie vittime di misure di “risanamento” su base comunitaria che hanno esacerbato la crisi, ponendo le basi per il collasso dell’economia tramite avvitamento del debito o, nella migliore ipotesi, per un lungo periodo di crescita anemica. Se il sistema di vincoli di finanza pubblica resterà questo (e non c’è motivo di dubitarne, a meno di interpretazioni più morbide dei trattati intergovernativi che presiedono a queste richieste di aggiustamento), lo scenario più probabile per l’Italia resta quello di una drastica riduzione delle retribuzioni (solo in parte ottenibile da riduzione del cuneo fiscale) o un progressivo esproprio fiscale, su base prevalentemente patrimoniale. O più verosimilmente di entrambe le cose.”

Ma la mega patrimoniale sarà probabilmente l’ultimo inutile e costoso atto che non risolverà un bel niente. Alla fine accadrà comunque quel che deve accadere in questi casi.

“Al momento opportuno, cioè quello della disperazione, quando Saccomanni, o Letta o chi per loro si presenterà in Tv a reti unificate con le mani nei capelli e la voce impostata per i momenti grevi e solenni, l'idea del Fmi verrà ritirata fuori dalla naftalina. Diranno, cari italiani, perdonateci, ma non ci resta più null'altro da fare. Ci diranno che dopo aver "salvato" più volte l'Italia, la nazione è a un passo dal crollo. Quindi perdonateci, ma l'altro ieri vi abbiamo rapinato il CC per rimanere in Europa.

Tre mesi dopo usciremo dall'euro.”


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