domenica 9 marzo 2014

Un Nobel per la pace buttato via


Quanti errori sta facendo Obama in politica estera. Andare dietro alla smania dei francesi che volevano farci le scarpe a tutti i costi in Libia, è stato un errore. La Libia oggi è un disastro, inutile e costoso per tutti. La Francia non ci ha guadagnato nulla, gli Usa neppure. In generale tutta la primavera araba fomentata da agenti statunitensi è stata una disfatta. La maggiore si è avuta in Siria, dove dopo aver provocato la ribellione, non si è riusciti a concludere il conflitto in un verso o nell'altro.

Nel caso siriano il motivo che ha fermato l'invasione della Nato si chiama Russia. Anche gli Usa quando trovano di fronte a loro un avversario tosto, devono ritirarsi.

E ora con l'Ucraina sta avvenendo lo stesso. Per di più gli Usa cercano complicità e alleanza presso gli europei che per ragioni storiche e contingenti dipendono proprio dai rifornimenti russi. Obama prima di mettere in riga Putin, dovrebbe mettere al suo posto la cancelliera Merkel. La Germania non si può permettere una guerra energetica e commerciale con la Russia. Malgrado paia il contrario, la Germania è una nazione fragile: la sua condizione economica dipende essenzialmente dalle esportazioni e da un costo ridotto di materie prime e manodopera. Se si rompe qualcosa del meccanismo rischia grosso.

Putin queste cose le sa benissimo. Per questo si permette di invadere le basi militari ucraine in Crimea, e di sbeffeggiare gli occidentali che chiedono conferenze di pace, di minacciare la chiusara dei rubinetti del gas. Del resto Putin appare uno statista gigantesco, di fronte ad un Obama che balbetta in politica estera:

"E così come a suo tempo erano state evocate le armi di distruzioni di massa per distruggere l’Irak o la partecipazione dei talebani di Kabul all’11 settembre per invadere l’Afganistan anche Obama non si sottrae alla macchina delle menzogne. Dopo aver organizzato il golpe a Kiev, ora dice che il referendum per l’annessione alla Russia della Crimea “non rispetta la Costituzione”, “violerebbe la legge” e ” non coinvolge il governo legittimo ucraino”. Ora ci sarebbe da chiedersi a quale costituzione si riferisca Obama: a quella che c’era fino a tre settimane fa per la quale un referendum è perfettamente fattibile? A quale legge visto che il nuovo parlamento Ucraino, comunque illegittimo perché non eletto da nessuno, non ha legiferato in merito? La democrazia, quella vera, ha delle regole che non possono essere sovvertite: un Parlamento e un governo non eletti non possono acquistare legittimità perché Obama e la Merkel lo riconoscono dopo averlo creato.

E poi l’assoluto grottesco di aver giustificato il golpe a Kiev in nome di una confusa e vaneggiante autodeterminazione dei popoli, per poi negare lo stesso principio per il referendum in Crimea. Chissà, forse la costituzione ucraina non prevedeva che il potere potesse passare di mano con un colpo di stato perpetrato da truppe paramilitari. E tuttavia non ci è risparmiata la farsa delle sanzioni alla Russia, colpevole del fatto che la stragrande maggioranza degli abitanti della Crimea è russa e non vuole più appartenere a un Paese dove sono stati cancellati i diritti delle minoranze."

(ilsimplicissimus2.wordpress.com)

Si possono raccontare molte balle su quanto avviene in terre lontane, non solo geograficamente ma anche culturalmente, come sulle sommosse popolari, sulle armi chimiche, sui mandanti degli attentati alle Torri Gemelle ecc. Ma in Europa è difficile fare altrettanto. Le balle qui hanno gambe ancora più corte, e prima o poi la verità arriva anche sulla stampa sussidiata più refrattaria alla verità.

Fare una rivoluzione in Ucraina con squadracce di fascisti, e farle passare come sollevazioni popolari, non fa di sicuro fare un belle figura al premio Nobel della pace americano. Oltretutto la figura non si limiterà a questo. Perché è molto probabile che Putin alla fine vincerà. Si prenderà la Crimea, e se è gentile si fermerà li. Altrimenti chiederà che anche le altre aree russofone dell'Ucraina confluiscano nella grande madre Russia. Del resto, per quanto Putin sia un odioso oligarca, il popolo russo esige anche un minimo di rispetto.

Fra passare l'ex presidente ucraino Yanukovich per un criminale solo perché amico e vicino alla Russia, è la classica semplificazione offensiva che alberga solamente nelle teste degli americani. E questa volta la loro supponenza e ignoranza non vincerà. Gli europei abbandoneranno gli Usa sul più bello. Non credo che nemmeno inglesi e francesi pensino solo lontanamente di inviare le portaerei di fronte a Sebastopoli. Alla fine la Germania convincerà l'Ue (l'Italia con tutto il gas che importa dalla Russia è già convinta...), che convincerà gli Usa, che non vale la pena perdere tempo con la Crimea.

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