giovedì 13 marzo 2014

Matteo delle meraviglie


Meraviglie hi tech per Renzi presidente tecnologico con tanto di telecomando. Che in diretta tv (parentesi: ma perché La 7 fa la tv pubblica, malgrado la pubblicità opprimente, e la Rai se ne fotte del suo ruolo?) pigia distrattamente i tastini come se facesse zapping sulla poltrona di casa. Avanti, avanti ancora, poi ci ripensa, indietro di due slide... no volevo dirvi questo..., un attimo..., ah no nelle slide manca il dato... c'è molta ilarità in sala, vi piace il pesce rosso? evidentemente Lula si sbagliava quando diceva che agli europei manca l'allegria... la prossima domanda da una donna... e no, un'altra donna con la barba...

Molto divertente, messaggio mediatico che va dritto al telespettatore medio di sit com, forse anche in modo più convincente di quanto facciano gli altri due maestri di comunicazione: Berlusconi e Grillo. Renzi ha il vantaggio dell'età. Del quarantenne simpatico abituato a giocare con gli apparecchi tecnologici.

Magari quel telecomando potesse servire per telecomandare l'Italia. Purtroppo permette solo di comandare perfette immagini con studiatissime grafiche, colori e scritte cubitali con slogan pubblicitari, che dicevano: comprate questo governo, votate il Pd di Renzi. Ma di sostanza, oltre lo spettacolo, c'era qualcosa? Le coperture dei progetti renziani esistono? Ancora nessuno l'ha capito.

"Sul fisco in particolare Renzi non riuscirà a completare il suo piano prima le Europee perché tutti i benefici che ha promesso scatteranno dalle buste paga del 27 maggio: “C’ho provato, ma sono stato respinto con perdite”. E per giunta mentre alcune coperture sono tutte da vedere (sui margini del deficit e sullo spread), su altre ci sono come minimo delle contraddizioni: dalla revisione della spesa il commissario straordinario Carlo Cottarelli prevede di recuperare 3 miliardi, Renzi e Padoan parlano di 7. Sui 10 che dovrebbero essere impegnati per il taglio del cuneo fiscale non sono pochi.

Ecco com’è spiegato, nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi diffuso in serata, il provvedimento sul cuneo fiscale: “Tra le misure previste, la relazione approvata ha individuato in 10 miliardi di euro le risorse per consentire l’aumento della detrazione Irpef in busta paga ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro di reddito lordi, circa 10 milioni di persone, dal 1 maggio prossimo, per un ammontare di circa 1000 euro netti annui a persona. Gli atti tecnici e legislativi verranno approvati nelle prossime settimane”.

(www.ilfattoquotidiano.it)

Netti o lordi? Sarà un po' come il taglio del cuneo a doppia cifra, che poi era doppia cifra di miliardi e non di percentuale? Come possono essere netti, se parliamo di 10 miliardi per 10 milioni di persone, sono 1.000 euro in busta all'anno ciascuno. Non verranno tassati come il resto della busta paga? Renzi non l'ha detto e i giornalisti non l'hanno chiesto. Perché se fossero 100 euro lordi, come penso, sarebbero netti circa 60 euro al mese. Una cifra che non smuoverà di molto l'economia nazionale. Ne quella famigliare.

Ma a parte alcuni piccoli particolari, probabilmente ieri è stata un'ottima giornata di cinema, dopo l'Oscar a "La grande bellezza":

"“Se voi volevate che oggi attraverso una procedura di decreto legge, o di 42-43 decreti, si stabilisse che da domani mattina il mondo cambia, ve lo dico da misero laureato in diritto amministrativo: questo è impossibile”. Quindi è stata approvata una relazione del capo del governo, non provvedimenti, ma, precisa Renzi, “oggi il consiglio dei ministri, che è l’organo di governo di un paese, ha votato e approvato misure, non è che si è recato al bar. Ha trovato 10 miliardi per dare un ritorno economico a tutte le famiglie entro maggio. E’ atto e fatto”. “I dubbi sono legittimi ma le coperture sono evidenti – conclude – E a chi ha dubbi suggerisco diaspettare il 27 maggio per vedere santommasianamente se i denari ci sono”."

Da quel che ho capito, le coperture agli interventi governativi saranno un misto di giochi di prestigio, tagli e ritagli, speranze, autoconvincimento alias balle. 
Il più bello di questi trucchi, ma forse non il più contorto, è quello che prevede il pagamento di 60 miliardi di euro ai fornitori dello Stato (quelli non ancora falliti), per ricavarne 12 di Iva. E si ottengono in pratica due vantaggi: una parte del bottino non finirà effettivamente alle aziende, ma quasi tutta alle banche in sofferenza che detengono i debiti di quelle aziende; un'altra parte consistente finisce allo Stato sotto forma di tassazione (Iva e forse Irpef non pagata). Un gioco di prestigio pagato dalle vecchiette con i soldi in Posta, mentre quelle con i Bot per ora dormono sonni tranquilli. Penso a quella vecchietta che dopo l'intervista di Delrio si è spaventata e ha venduto i Bot e messo i soldi alla posta... poveretta.


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