giovedì 22 maggio 2014

Il tramonto di un impero


In questi anni, ma direi quasi in questi giorni, stiamo assistendo al crollo dell'influenza Usa. Ben presto il dollaro non sarà più egemone e moneta di riferimento nelle transazioni internazionali. Questa situazione renderà il dollaro una moneta come le alte, cioè soggetta come le altre a fluttuazioni legate unicamente alla forza economica della nazione di riferimento. E' la fine del signoraggio del dollaro, ma senza che sia nata contemporaneamente una moneta alternativa pronta a prenderne il posto.

Molto probabilmente, dopo un periodo in cui ci saranno più monete utilizzate per gli scambi internazionali, si arriverà alla "moneta unica" mondiale utilizzabile per tali scambi. Potrebbe essere una moneta elettronica non dissimile dal bitcoin e i suoi fratelli, il cui valore corrisponderebbe alla media dei valori delle monete mondiali più forti. Si tratta in pratica di una vecchia idea cinese, per ora accantonata, ma che potrebbe riprendere vigore in futuro.

Intanto in questi giorni si assiste alla debacle della politica imperiale Usa. Le famose sanzioni contro la Russia sono un completo buco nell'acqua. Sono ridicole nell'importanza essendo consistite essenzialmente nel blocco di alcuni conti correnti di magnati russi, ed inoltre gli Usa si sono ritrovati pressoché soli. La signora Merkel è dovuta andare in tv a dire che sosteneva la politica delle sanzioni Usa, ma nei fatti ha dribblato le richieste dell'amministrazione americana. Come potrebbe del resto la Germania fare a meno del gas russo?

Inoltre a quanto pare le sanzioni sono state più un danno per gli Usa che per la Russia:

"Secondo i calcoli effettuati dalla banca di investimento Morgan Stanley, MasterCard dovrà pertanto versare un miliardo di dollari e Visa 1,9 miliardi di dollari. “I sistemi di pagamento dovranno inoltre creare centri operativi in Russia e pagare ammende pari anche al dieci per cento dei fondi posseduti dalla Banca centrale qualora vi fosse un respingimento unilaterale dei servizi”, si legge in un documento della banca. Questi provvedimenti sono stati presi da parte delle autorità russe come reazione alla decisione da parte di Visa e MasterCard di interrompere le transazioni operative sulle carte emesse dalle banche russe che figuravano sull’elenco delle sanzioni statunitensi contro gli uomini d’affari che – secondo l’opinione dell’Amministrazione della Casa Bianca – fanno parte della cerchia degli intimi del presidente Vladimir Putin.
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In base alla nuova legge, qualora dovesse ripresentarsi una situazione del genere, i sistemi di pagamento dovranno versare ammende molto cospicue: cento milioni di dollari MasterCard e 190 milioni Visa.
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Le nuove regole sono state adottate sullo sfondo della pressione politica esercitata sulle aziende. In una recente intervista per Bloomberg, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che la Russia sarà in grado di trovare sostituti per Visa e MasterCard qualora esse decidessero di abbandonare il mercato russo.

“Si tratta soltanto di monete virtuali e di transazioni virtuali. E oggi qualsiasi cosa sia virtuale, soprattutto di questi tempi, può essere ‘replicata’ in Russia e in altri paesi. Molti esperti sanno come fare”, ha detto, aggiungendo poi che Visa e MasterCard stanno già “perdendo mercato”.
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Contemporaneamente all’introduzione di nuove regole per i sistemi internazionali di pagamento, la Russia sta accelerando le operazioni finalizzate a creare un sistema di pagamento tutto suo.

All’inizio di maggio 2014 Putin ha firmato alcuni emendamenti alla legge federale per il sistema nazionale di pagamento che prevede la creazione di un sistema nazionale di carte di pagamento. Al momento la Banca centrale sta studiando varie opzioni per creare un nuovo sistema di pagamento. Una di tali opzioni è basarlo sulle tecnologie messe a punto dalla più grande banca russa al dettaglio, la Sberbank. Anche se, come ha sottolineato il capo della banca VTB24 Mikhail Zadornov, “la creazione di un sistema completamente sviluppato e operativo richiederà centinaia di milioni di dollari, se non miliardi”."

(www.rischiocalcolato.it)

Le sanzioni stanno avendo l'effetto contrario, cioè quello di affrancare i sistemi di pagamento russi da quelli statunitensi che in definitiva perderebbero il controllo sulle transazioni e una bella fetta di mercato. Non solo, tali sistemi potrebbero poi espandersi nel mondo facendo concorrenza alle aziende di carte Usa.
Ma ieri la Russia e la Cina hanno dimostrato ancora meglio che ormai non necessitano più del sostegno economico Usa per camminare da soli. La Russia ha dimostrato inoltre che il mondo non è più occidente-centrico. Ci sono altre possibilità di integrazioni mondiali come aveva anche affermato Putin. Ieri ha messo in pratica la teoria:

"Gas, la Russia e la Cina firmano accordo per fornitura: valore 400 miliardi

Un memorandum per una fornitura trentennale di Mosca per Pechino è stato siglato a Shanghai, presenti Putin e il presidente cinese Xi Jinping: si tratta di 38 miliardi di metri cubi di gas l’anno. L'ad di Gazprom Alexiei Miller: "Questo è il più grande contratto di Gazprom. Nessuna compagnia ha mai firmato un contratto del genere"
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È previsto anche un regime fiscale preferenziale per i giacimenti russi da cui verrà estratto il gas destinato ai cinesi. Il contratto ha una durata di 30 anni, a partire dal 2018.
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Finora, le due parti non si erano mai trovate sui prezzi, nonostante i negoziati durassero da più di un decennio. Ad aprile, la Russia aveva quasi raddoppiato il costo del suo gas destinato in Ucraina, da 268,5 dollari a 485,5
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Le negoziazioni sul prezzo, che si trascinano da anni, sono continuate nelle ore finali della visita di due giorni del presidente russo Vladimir Putin in Cina."

(www.ilfattoquotidiano.it)

Ed inoltre:

"La Cina fa un accordo commerciale con la più grande banca russa per pagamenti Non-Dollar

Lentamente - ma inesorabilmente - l'egemonia del DOLLARO si sta incrinando, sia per le gaffe in politica estera, che per le troppe linee-rosse oltrapassate, sia per la ragilità economica. Tuttavia, già il 1° giorno di Vladimir Putin in Cina, appare chiaro quanto le duenazioni siano più vicine che mai. La VTB -una delle più grandi Banche russe - ha firmato un accordo con la Bank of Chinaper chiarire i pagamenti tra i due paesi nelle rispettive valute nazionali, senza dover più ricorrere ai Dollari USA per"investmenti bancari, prestiti interbancari, operazioni finanziarie e operazioni sul mercato dei capitali". Kirill Dmitriyev, il Capo del Fondo per gli Investimenti Diretti Russi ha dicharato "insieme sarà possibile discutere di investimenti in vari progetti in modo più efficiente e più chiaro", così la locomotiva russa continuerà la sua corsa in Asia. "

(www.comedonchisciotte.org)

Diciamo che l'amministrazione Usa ha preso l'ennesima cantonata in politica estera infilandosi nel geopoliticamente  non così fondamentale ginepraio ucraino. Chi e cosa glielo ha fatto fare all'amministrazione Obama di farsi una memorabile figuraccia con Putin, cercando di portare l'Ucraina nell'Europa? Probabilmente alla fine succederà che l'Ucraina verrà sezionata in due parti. Quella russofona e quella "occidentale", di cui una finirà a far parte di una pericolosa dittatura: cioè la parte occidentale con l'Unione Europea...

Obama pareva il presidente della svolta, rispetto alle politiche imperiali dei precedenti presidenti. Ma evidentemente la macchina bellica infernale degli Usa esige di non fermarsi mai. Ma anche le migliori macchine belliche, alla fine soccombono di fronte ad un potere maggiore: quello del denaro. Infatti se il dollaro continuerà a perdere posizioni, quindi a svalutarsi rischiando derive argentine (vista la stampa di dollari degli ultimi tempi e il cattivo stato dell'economia Usa), quindi il debito Usa a divenire insostenibile, anche il più grande esercito del mondo lo diventerà. E' già successo a grandi imperi del passato.

La fine dell'egemonia Usa, per noi italiani non sarà sicuramente fonte di gioia come qualcuno crede. Malgrado le mille contraddizioni dell'alleanza che ci ha vincolati cinquantanni agli Usa, proprio in questi anni stiamo sperimentando quanto sia più scomoda e pericolosa per noi l'egemonia tedesca in Europa, per esempio. I tedeschi per cultura non sono inclusivi, e forse anche non molto lungimiranti, quanto lo sono stati gli Usa e il mondo anglosassone. Non ci faranno banchettare ai limiti del loro ricco tavolo, come hanno fatto gli Usa. L'Europa sta crollando sotto l'egemonia tedesca, in perfetto contrasto con gli anni di sviluppo dell'occidente, sotto "servizio" degli Usa. 

Credo che in questa vicenda storica, non avremo da guadagnarci. Dovremo arrangiarci con le nostre forze e sarà sempre più difficile tener testa alle prevaricazioni provenienti dal nord ed alle spinte demografiche provenienti dal sud. Per quanto mi riguarda, è auspicabile che gli Usa ridefiniscano la loro politica estera, e riconoscano gli errori commessi fino ad oggi. Probabilmente una maggior integrazione con l'Europa, senza volerla privare della sua autonomia (vedi inutile guerra fredda con Mosca) e senza abbandonarla ad un destino di estremismi pro e contro la Germania, è ancora possibile. Ci vorrà un maggior sforzo di fantasia, lasciando però riposare le stanche menti degli strateghi militari del Pentagono.

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