martedì 6 maggio 2014

Siamo dentro la bolla (4)

(Misery Index - cliccare sull'immagine per ingrandire)


Anche ieri lo spread era in ottima forma intorno ai 160 punti. Ormai sembriamo tornati quasi i primi della classe. Benché scopriamo di essere un paese governato mediocremente e condizionato dai teppisti che decidono le nostre domeniche sportive.

Anche il Portogallo, la "P" dei Piigs sembra risolevvarsi da solo come un Lazzaro miracolato.

"Il Portogallo uscirà questo mese dal piano di salvataggio triennale, del valore di 78 miliardi di euro, e non chiederà ulteriori aiuti.
L'annuncio ufficiale è arrivato dal primo ministro Pedro Passos Coelho, in un discorso televisivo alla nazione."

(www.wallstreetitalia.com)

Tutto bene in Portogallo, un altro di quei paesi che ha pagato il suo prezzo alle banche dei paesi core dell'Europa, ed ora potrà anche felicemente fallire. Anche il Portogallo è uno di quelli che è balzato da un debito/Pil del 60% al 130% in sette anni (una progressione del solo 115%!).

Ho visto giornalisti in Tv fare "gli splendidi" dicendo che ormai l'acronimo Piigs non vale più, perché qui al sud Europa siamo tutti in crescita (infelice).
Ma se siamo così bravi, perché qualcuno teme patrimoniali di dimensioni grottesche?
Berlusconi:""La sinistra pensa a una patrimoniale da 400 mld" - Intervenendo invece in videoconferenza alla convention FI a Bari, dice: "Abbiamo scoperto che la sinistra sta pensando a una legge patrimoniale da 400 miliardi, nonché a una legge di successione al 45%". (www.tgcom24.mediaset.it)

(Per la verità un allarme non del tutto nuovo in rete, vedi tag "patrimoniale")

Ma c'è anche chi guardandoci da fuori, non si capacita delle nostre performance finanziarie:

"Attenti a non scommettere troppo sul continuo rally dei bond dell'Eurozona. L'avvertimento arriva da José Vinals, direttore della divisione dei mercati dei capitali e monetari del Fondo Monetario Internazionale.
...
Proprio di recente, Atene è stata capace di piazzare titoli di stato a cinque anni del valore di 3 miliardi di euro, a un tasso inferiore al 5%.

L'asta, commenta il dirigente dell'Fmi, è stata "sicuramente una notizia molto positiva per il ritorno sul mercato della Grecia". Tuttavia, ha avvertito, è importante non commettere l'errore di adottare un atteggiamento di "compiacenza", sia nei confronti di Atene che di altri paesi dell'Eurozona.
...
"Esiste il pericolo di delusione, nel caso in cui i risultati non dovessero essere perfetti", ha sottolineato.

Vinals ritiene tra l'altro che i tassi decennali dell'Eurozona saliranno in concomitanza con l'aumento dei tassi sui fed funds Usa. In definitiva, a suo avviso, la politica di tapering della Fed avrà effetti anche sui rendimenti dei titoli di stato del blocco europeo.
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"In Portogallo, Spagna e anche Italia, ci sono molte aziende che incontrano difficoltà nel rimborsare i debiti. (Questa situazione) non è solo negativa per le banche, ma anche per l'economia, in quanto ferma gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro"."

(www.wallstreetitalia.com)

Anche perché siamo ben lontani da essere considerati fra i primi della classe (noi e gli altri Piigs). Ecco per esempio cosa viene fuori applicando l'indice della miseria. Benché non sia un indice comprensivo di molti altri aspetti importanti riguardanti la qualità della vita dei cittadini, buona parte dell'Europa sembra contendersi i primi posti con l'ex terzo mondo.

"... il Misery index. (vedi grafico a inizio post ndr) Basato sui dati dell’Economist intelligence unit ed elaborato da Steve Hanke, professore di Economia applicata alla Johns Hopkins University, questo indice vuole provare raccontare come realmente se la passano i cittadini di un Paese.
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La formula è la seguente: (tasso di disoccupazione + tasso di rifinanziamento + tasso di inflazione) - (Var. % di Pil-pro capite reale)

Anche in questo caso ci si affida quindi alla macroeconomia e ai dati ufficiali ma vengono tenuti in grande considerazione anche il tasso di disoccupazione ... e Pil pro-capite.

Detto ciò, il Misery Index di fine 2013 decreta il Venezuela come il Paese più “miserabile” tra i 90 censiti.
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Stupisce di vedere la Spagna al 7° posto della classifica dei “miserabili” (ma il tasso di disoccupazione di Madrid del 27% medio e di oltre il 50% giovanile annulla lo stupore iniziale), seguita da Sud Africa, Brasile e Grecia.

Dobbiamo tristemente annoverare che l’Eurozona – nonostante in questo momento goda di un’ampia fiducia del mondo della finanza con flussi di capitale che stanno tornando a premiarne a dismisura tutti i debiti sovrani con forte caduta degli spread – è ben rappresentata in questa graduatoria funesta con 8 Paesi nei “primi” 50 posti (l’Italia per la cronaca è al 34°)."

(vitolops.blog.ilsole24ore.com)

Quindi godiamoci lo spread basso e questo periodo di tranquillità in mezzo alla peggiore delle crisi. Potrebbe non durare a lungo.

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