venerdì 30 maggio 2014

L'euro ci rende disonesti


Nel 2011 a giustificazione del caos creato dalla Grecia nella zona euro, si era incolpato il suo governo di alterazione dei conti pubblici pur di entrare nella moneta unica. Probabilmente fu proprio così, e a quanto pare non fu nemmeno tutta iniziativa loro. Nel senso che i greci furono aiutati da potenti consulenti finanziari che indicarono loro come fare per imbellettare i conti.

Fu il primo passaggio truffaldino (almeno quello conosciuto) che interessò la zona euro. Poi bene o male saltarono fuori altri conti di Stati e banche leggermente falsati per risultare migliori le condizioni degli Stati UE. Anche Tremonti viene ricordato per la finanza creativa.

Ora però è ufficiale: l'euro sta trasformando tutta l'UE in un manipolo di truffatori e falsi in bilanci. Sia in modo dichiarato che nascosto. Per esempio ora anche la Francia cade nella prassi dei meschini trucchi contabili per mostrare di "meritarsi" l'euro.

"Dopo la batosta elettorale il governo francese riceve un'altra tegola in testa, stavolta sul bilancio dopo che la Corte dei Conti ha puntato il dito su un buco da oltre 14 miliardi di euro sui conti del 2013. In un rapporto pubblicato oggi la magistratura contabile transalpina ha messo in rilievo la voragine che si è creata tra l'aumento di gettito fiscale previsto dall'esecutivo, pari a circa 30 miliardi di euro, e quello effettivamente incassato che è risultato pari a poco più della metà del previsto: solo 15,6 miliardi.
La Corte dei Conti quindi solleva dubbi sulla "sincerità" dei piani di bilancio, spiegando che questa marcata divergenza è imputabile sì a una crescita economica più debole del previsto ma anche ai metodi di calcolo scelti dal governo che fa capo al presidente Francois Hollande.

Intanto, un ente indipendente di vigilanza ha invitato il governo a correggere la dinamica del deficit strutturale di bilancio, che supera le attese. Il tutto ha spinto il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, ad assicurare che il mancato gettito 2013 non comprometterà i tagli di tasse annunciati dal premier Manuel Valls sul 2014."

(www.wallstreetitalia.com)

Conteggiare il doppio delle entrate effettive è un bel record. Forse fa sembrare dei peccati veniali le coperture evanescenti del governo Renzi per gli 80 euro elettorali.
E anche la prima della classe, seppur può vantare conti pubblici ineccepibili (almeno finora), sembra nascondere verità scomode sulle sue banche.

"In Germania urgono aumenti di capitale. Una somma colossale necessaria per colmare il gap del sistema finanziario. E' uno dei classici casi di crisi di liquidita'. Ecco il report che le lobby vorrebbero far passare inosservato.

New York - Le banche tedesche hanno bisogno di aumenti di capitale per una somma complessiva di 127 miliardi di euro. A tanto ammonterebbe la cifra necessaria per colmare il gap di liquidita' nel sistema finanziario della Germania."

(www.wallstreetitalia.com)

Tutti questi miliardi indicano grossi guai ben nascosti nei bilanci delle banche tedesche. Che oltretutto in questa crisi sono state le massime beneficiarie. Gli aiuti per i Piigs sono in buona parte finiti a pagare debiti con il sistema finanziario tedesco. Deve esserci quindi una voragine spaventosa nei bilanci delle banche tedesche.

"Davide Serra, direttore del Fondo alternativo Algebris e consigliere del governo britannico sulle questioni bancarie, ritiene che all’insieme delle banche europee manchino 50 miliardi di euro di capitale.

A suo dire la Germania guida “il peggior settore bancario al mondo” e non dovrebbe uscire indenne dalla valutazione.
Il finanziere pensa che almeno quattro delle sue banche regionali, le Landesbanken, verranno eliminate.

“Il paese dal quale mi aspetto le peggiori notizie è quello che è reputato il più forte e che non è stato esaminato da vicino – afferma Serra, accusando l’ente regolatore tedesco BaFin (Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht) di essersi fatto influenzare negli anni dalle pressioni politiche."

(www.ticinolive.ch)

Ma poi l'apice della truffa e della disonestà, questa volta palese e ben pubblicizzata in modo ipocrita, è la revisione del conteggio del Pil, in cui voci che prima si sottraevano ora si sommano e voci prima inesistenti e illegali ora sono legali. Tanto che mi chiedo quanto dovremmo aspettare ancora in Italia per vedere leggi a tutela della criminalità organizzata, visto che le relative attività diventano utili al risanamento dei bilanci pubblici (vedi: "Più Pil(u) per tutti").

Lo sa bene la Spagna che ha già adottato il nuovo conteggio e altri interessanti make-up contabili. E' solo per questo che un'economia disastrata come quella spagnola, peggio di quella italiana, ora si trova in leggera crescita (vedi: "Si fa la qualunque pur di negare la crisi dell'euro"). Lo ricorda anche Seminerio:

"Consumi delle famiglie in crescita dello 0,4% trimestrale. Ma il vero dato eclatante è il più 4,4 trimestrale dei consumi delle amministrazioni pubbliche. Bingo! Come aveva segnalato Edward Hugh, la chiusura fortemente anticipata (a fine novembre, praticamente una tagliola) del processo di autorizzazione di spesa delle amministrazioni pubbliche ha prodotto l’effetto di comprimere la spesa pubblica nel quarto trimestre dello scorso anno, con evidente impatto cosmetico sulla metrica di deficit-Pil. Nel primo trimestre di quest’anno, di conseguenza, è avvenuto il rimbalzo, che ha contribuito in modo decisivo al positivo dato di crescita spagnola complessiva.

Quindi, riepilogando per i pigri: nel primo trimestre 2014, in Spagna la domanda finale interna ha sostenuto l’economia, mentre quella estera ha sottratto crescita. Di tale domanda interna, tuttavia, la componente decisiva, in termini di apporto alla crescita, è data dai consumi delle amministrazioni pubbliche, mentre gli investimenti sono in calo. Un vero modello, no?"

Insomma con l'euro in Europa siamo tutti alla ricerca della "terza via" come Renzi. Quella della truffa contabile.

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