sabato 31 maggio 2014

O fa troppo freddo o fa troppo caldo


Non ci sono più le mezze stagioni... signora mia...

Nell'economia mondiale qualcosa si è inceppato. Non cresce più come una volta. Chi si può incolpare per questa situazione?

Soluzione facile, oramai da anni esiste quasi un mantra internazionale che vede nelle variazioni climatiche un nemico dell'umanità, una punizione divina come al tempo di Giove pluvio.

Di solito se c'è qualche anomalia in natura si incolpa il riscaldamento climatico: le api e gli uccelli migratori perdono la rotta, allora è colpa del global warming; C'è poco ghiaccio al polo nord? C'è più ghiaccio al polo sud? In Inghilterra ha fatto più freddo negli ultimi anni? Tutte cose contrastanti ma la colpa ricade sempre sul riscaldamento globale quasi in automatico, senza vere analisi.

Il clima, come si suole dire, fa ciò che vuole, ed è sempre un ottimo pretesto per spiegare quello che non va. Anche in economia. Ce lo spiega il blog ilsimplicissimus2.wordpress.com

"Meteorologia liberista, la ripresa per il …

La fantasia degli economisti per giustificare le previsioni sballate, è straordinaria, meriterebbe un Nobel molto più dei fumosi tentativi di trovare o di spacciare leggi universali. Da qualche mese la meteorologia è stata arruolata in questa appassionata narrazione, visto che proprio non si riusciva a trovare qualche giustificazione plausibile alla mancata ripresa data ormai per certa. Il pil dell’Olanda va giù del 1,2% nel primo trimestre del 2014? Colpa dell’inverno troppo mite che ha ridotto il consumo di gas ed energia elettrica ed è la stessa giustificazione che si adotta per la mancata crescita italiana. Chissà poi come si spiega la crescita tedesca dello 0,8% visto che le il clima più mite ha coinvolto l’intero continente. Ma ecco che arriva anche il tonfo dell’ 1% dell’economia Usa, come spiegarlo? Jason Furman, presidente dei consiglieri economici del capo della Casa Bianca non ha dubbi: l’inverno troppo rigido che avrebbe frenato le attività economiche.

Ormai siamo alle comiche, la mitica ripresa è divenuta un atto di fede da recitare al momento dei telegiornali e una necessità politica per le elite al potere: la latitanza del miracolo spinge a trovare le più singolari spiegazioni per la teologia salvifica del liberismo. Cosa dirà Renzi quando diventerà chiaro che l’Italia rischia un altro segno meno, che è colpa delle mezze stagioni? Certo da settembre in poi quando i metodi di calcolo del Pil verranno cambiati introducendovi spese militari, assicurative, prodotti semilavorati di reimportazione e arruolando anche prostituzione e delinquenza, si potrà presumibilmente abbandonare la spiegazione climatica: si dirà che Genny la bionda ha battuto la fiacca o che Ciro ‘O animale ha bruciato meno rifiuti del solito.

Certo non si può spiegare facilmente come l’interscambio commerciale globale si sia ridotto del 2,7% nel primo trimestre dell’anno in assenza di un diluvio universale. L’unica cosa sicura è la ripresa c’è, per i fondelli."

Inutile dire che i responsabili dello sfacelo sociale ed economico mondiale, non sanno più a che santo votarsi. Non ne capiscono più nulla, o molto più probabilmente si rifiutano di capire.

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