sabato 18 ottobre 2014

Avvertimento mafioso a Draghi



 

Ieri la borsa di Milano ha fatto un più 3,4% dopo settimane di pesanti ritracciamenti. Ma che sta succedendo nel mondo ma soprattutto in Europa?

Il gota della finanza internazionale sta lanciando precisi segnali alla Bce? Una precisa richiesta di quantitative easing all'americana in terra europea?

La sensazione è proprio questa. Cioè che il mondo finanziario sia alla ricerca di un sostituto della Fed e delle sue politiche monetarie espansive. La banca centrale americana si è sfiancata in questi anni per sostenere la più grande bolla di sempre. Ora non ce la fa più. Sono mesi che fa intendere che il negozio dei Qe sta per chiudere.

I mercati lo sanno e sono da tempo nervosi. Ma ora vorrebbero ottenere lo stesso trattamento di favore dalla Bce. Che invece in questi anni è rimasta a guardare o quasi.

Si, Draghi ha fatto alcune politiche espansive, ma solo perchè costretto dagli eventi. Durante la crisi dello spread ha concesso alle banche dei Piigs lo stretto necessario per fare in modo che potessero acquistare il debito pubblico dei rispettivi Stati.Il necessario per superare la crisi e calciare il barattolo di qualche mese.

Poi è vissuto di rendita ed alle spalle dei Qe di Fed e Giappone. La grande massa monetaria imessa nel mondo ha fatto si che i titoli di Stato di paesi europei mezzi falliti (Italia compresa) andasero a ruba. La Bce non ha fatto nulla se non minacciare che sarebbe intervenuta con qualsiasi mezzo. Come in quella famosa pubblicità di un lassativo, è bastata per mesi la parola di Draghi.
Infine qualcosa ha dovuto fare: quindi ha promesso acquisti di titoli Abs e la nuova iniziativa chiamata Tltro. Che dovevano partire a metà ottobre, ma da quel che è avvenuto nelle borse direi hanno avuto scarso impatto.

"Come dichiarato da Mario Draghi, l’Eurotower comincerà nella seconda metà di questo mese a comprare obbligazioni garantite e titoli cartolarizzati Abs della durata di «almeno» due anni. Ma per essere «inclusivi», gli acquisti di bond cartolarizzati potranno assorbire anche titoli con rating BBB- e quelli provenienti da Paesi come Grecia e Cipro, dove le banche sono imbottite di titoli spazzatura.
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Draghi ha anche fornito un numero, ha detto che tra Abs e covered bond, l’obiettivo è quello di comprare «fino a 1000 miliardi di euro», ma «in più c’è il tltro», i prestiti alle banche, vincolati al fatto che vengano girati alle imprese."
 
A quanto pare però questa settimana i mercati hanno fatto intendere a Draghi che minacciare o rassicurare non basta più. E nemmeno fare finta di fare qualcosa. Alle parole devono seguire i fatti. Ed i fatti che i mercati vogliono, sono poderosi quantitative easing. Cioè vogliono che si continuino a gonfiare bolle.

Non è nemmeno questione di una immaginaria volontà colettiva o di qualche grande vecchio che tira i fili. E' una questione puramente matematica. Se non c'è più possibilità di pompare liquidità (a gratis...) dalle banche centrali è inutile continuare a fare crescere l'azionario e l'obligazionario. Diventa anzi asai pericoloso. Gli investitori scappano. Quindi scatta un ricatto automatico: se non si vuole vedere i mercati afflosciarsi e gli spread schizzare, occorre altra liquidità.

E sembra occorrere la dove c'è stata meno generosità, quindi permane maggiore debolezza economica: cioè in Europa.

C'è un problema però. L'Europa non è un organismo statuale omogeneo. La Bce è indipendente fin tanto che lo decide la Bundesbank. La Germania ed altre nazioni nordiche avversano fortemente qualsiasi Qe. Per questo il ricatto, l'avvertimento mafioso, non riguarda solo la Bce, ma forse ancora di più la Germania e il governo dell'Unione Europea.
 
Le botte da orbi finanziarie di questo giorni sono rivolte anche a loro. Per cercare di ammorbidire le loro politiche austeriche. Per convincerli a cedere.

"Mario Draghi è pronto a mettere in campo la punta di diamante QE contro deflazione e rischio ricaduta recessiva e probabilmente a poco varrà l’arrocco difensivo che la Germania continua a proporre contro l’ipotesi di un quantitative easing (QE) in salsa europea. Lo scontro tra Draghi e Germania è diventato sempre più serrate nelle ultime settimane fino al punto che il numero uno della Bce e il suo contraltare alla Bundesbank, Jens Weidmann, non si rivolgerebbero più la parola.

Botta e risposta Draghi-Weidmann
 
L’ultimo atto dello scontro frontale in seno alla Bce è andato in scena questo weekend con Draghi palesemente schierato per un nuovo step di stimoli da parte della Bce espandendo il bilancio di oltre un trilione di euro."

(redazione.finanza.com)



E credo che i mercati alla fine riusciranno nel loro intento di far cedere la Germania. Non Mi stupirei se dopo i Piigs entrasse nel mirino la Germania, per esempio usando come pretesto l'avvio di una fase recessiva per Berlino. Magari dopo aver provocato la recessione con gli interventi di destabilizzazione in Ucraina e Russia degli Usa. Non Mi stupirei nemmeno se dopo gli stress test delle banche europee uscissero indiscrezioni su quelle tedesche e francesi, tali da fare allarmare i mercati.

Ormai l'Europa è interamente sotto attacco (non solo l'Italia), ed il rimbalzo di ieri non mi pare il definitivo ritorno al sereno. I problemi europei rimangono ed anzi continuano a peggiorare di mese in mese. Quindi non è il caso di pensare di avere scampato il pericolo. Almeno fintanto che la Bce non avrà accontentato i capitali in cerca di una nuova bolla da gonfiare. Questi se non si riterrano soddisfatti torneranno alla carica, anzi se ne andranno in fretta.


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