giovedì 2 ottobre 2014

La pressione dei mercati su Draghi


Se avete della carta igienica usata, tenetela da parte. Può darsi che la Bce di Draghi acquisterà anche quella.

"I dettagli sull'atteso programma di acquisto degli ABS, (asset backed securities) da parte della Bce sono finalmente arrivati. Un "programma orientato all'erogazione dei prestiti", come lo ha definito il presidente dell'Eurotower Mario Draghi
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Detto questo, l'Eurotower acquisterà ABS anche in nazioni che hanno un rating inferiore a BBB-" (dunque junk). 'Nel programma di acquisti di Abs e covered bond abbiamo deciso di essere il piu' inclusivi possibile'' dunque nel caso di Abs ''di accettare anche titoli con rating inferiore a BBB-''. Verrà dunque accettata anche la ''carta'' di Cipro e Grecia, che hanno rating inferiori a quello fissato dall'Eurotower"

(www.wallstreetitalia.com)

Acquisti di schifezze con moderazione, a sentire Draghi, ma la schifezza sarà comprata lo stesso. Immagino già la gara delle banche per vendere la latta al valore dell'oro, facendo passare incredibili sòle per importanti investimenti.

Ok, è un gioco sporco quel che si appresta a fare la Bce, ma del resto o questo o niente. Ecco cosa deve fare Draghi per fare un quantitative easing senza dichiararlo in modo palese: le capriole contabili più pericolose. Del resto oggi i mercati hanno dimostrato di aspettarsi molto di più. La pressione che stanno esercitando è formidabile.

E' come se le borse dicessero: o ci dai quel che vogliamo, cioè euro a go-go come la Fed con il dollaro, o perderai tutto quello che hai fatto fino ad oggi per salvare l'euro. Intanto per stare tranquilli, gli "investitori" esteri fuggono a gambe levate. Poi se Draghi riuscirà a fare un Qe mascherato o meno, ma di successo, torneranno ad acquistare titoli europei.

Anche la Germania comincia a ritrovarsi in una gabbia per matti: se continua a chiedere austerità finirà vittima essa stessa del default dei paesi "spendaccioni" della zona euro; se permetterà politiche espansive alla Bce la sua industria diventerà dipendente dal credito facile della banca centrale, i paesi periferici avranno partite correnti sempre più sbilanciate in suo favore e alla fine sarà necessario sussidiarli (ancora una volta con soldi Bce). 

In ogni caso il rischio è di perdere il controllo della situazione, della moneta e della deflazione o dell'inflazione. Sembra così che anche l'Europa non sfugga alla regola mondiale: l'economia è ormai in mano alle banche centrali. Solo se queste stampano moneta c'è un po' di ossigeno per tutti, anche se per alcuni di più per altri quasi niente.

L'impressione comunque è che i mercati comincino a non fidarsi più del "faremo tutto ciò che è necessario" di Draghi di qualche mese fa. Ora vogliono prove tangibili. E quel che vedono non è sufficientemente conforme ai loro interessi. Non che sia obbligatorio accontentare le borse, ma il fatto è che hanno il coltello dalla parte del manico. Possono cominciare con vendite di titoli azionari e poi i mercati possono disfarsi a precipizio anche di quelli di Stato europei. Facendoci tornare di colpo agli ultimi mesi del 2011. E' un attimo...

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