venerdì 31 ottobre 2014

L'annuncite dilaga anche in Usa




"Con ieri, è finita ufficialmente l’era del “quantitative easing” negli USA, dopo che la Federal Reserve ha annunciato la fine del piano di acquisto dei Treasuries e dei “mortgage-backed securities”. In verità, la fine del QE era scontata, sebbene qualcuno sperasse ancora che fosse rinviata a dicembre.
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Nel giustificare le proprie decisioni, il board ha eliminato il termine ricorrente “significativo”, con riferimento al sotto-utilizzo della forza-lavoro negli USA e l’ha sostituita con l’espressione “has been downgraded” (“si è ridotto”)
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l’istituto si mostra più ottimista che in passato sulla capacità della ripresa dell’economia americana di assorbire la forza-lavoro eccedente, valutata nell’11,8%, frutto della somma tra il 5,9% della disoccupazione e il numero dei lavoratori part-time, che vorrebbero lavorare a tempo pieno, ma non riescono a trovare un posto simile. Una conferma del mutamento degli orientamenti è arrivata anche sul fronte dell’inflazione. Ad agosto, i prezzi al consumo sono cresciuti negli USA dell’1,5% su base annua, in decelerazione dal +1,7% di maggio."
(www.investireoggi.it)

Si riduce la disoccupazione Usa? Non sono mai affidabili le statistiche Usa sulla disoccupazione da quanto ho capito finora. Quindi sono abbastanza manipolabili. Diciamo che la Fed ha cambiato atteggiamento e per paura di sbracare eccessivamente (dopo 4 o 5.000 miliardi di dollari stanpati a go-go...) ha deciso di chiudere il capitolo dei quantitative easing, della stampa di dollari facili. Che non hanno portato quella crescita che ci si aspettava, ma hanno reso ancora più parossistico il gioco finaziario.

Allora si ricorre agli annunci ottimistici tanto per giustificare la decisione storica. Diminuisce la disoccupazione e aumenta il Pil. Forse...

"Sale oltre le attese il Pil Usa nel terzo trimestre. Secondo la prima lettura del Diparrtimento del Commercio la crescita è stata del 3,5% annuale contro il +3% delle stime del mercato ma in rallentamento rispetto al +4,6% dei tre mesi precedenti.
Il dato - secondo quanto riferito dal governo - è stato sostenuto dal balzo dell'export e dalle spese militari.

Le spese per consumi, il motore della crescita dell'economia statunitense, sono aumentate dell'1,8%, dal 2,5% del secondo trimestre.

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Guardando avanti, la situazione non appare così rosea. Secondo gli economisti di IHS Global Insight, la performance del terzo trimestre non si ripeterà nel quarto quando è stimato un aumento del Pil nella forchetta tra il 2.5-3.0%. Per l'intero 2014 il PIl è visto a +2,2% in aumento del +2,7% nel 2015. "
(www.wallstreetitalia.com)

Tutto "ok" a casa dello zio Sam, o forse no. Il loro governo è ottimista, ma gli americani chissà perché, intervistati dai sondaggisti dichiarano al 70% di essere ancora in recessione. E come mai per esempio l'inflazione è in decelerazione? Cioè va verso la deflazione? Di solito accade quando si vende poco.

E se va tutto bene perché succede questo?:

"L'economia cresce, ma la popolarità del presidente Barack Obama è piuttosto bassa. Sembra essersi interrotto il legame tra l'andamento dell'economia e il consenso per l'Amministrazione federale, al punto da mettere in forse anche la vecchia regola, abbastanza rispettata nel tempo, secondo la quale un calo della disoccupazione dà una relativa certezza al partito del presidente uscente– se non a lui stesso in questo caso non candidabile – di veder rieletto un suo candidato.
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E l'occupazione in crescita, la ripresa moderata ma stabile, l'uscita definitiva dalla crisi? Non ingannino i numeri. Gli Stati Uniti, visti da una prospettiva europea, sono in una posizione invidiabile, ma gli americani non sono contenti. È vero, la disoccupazione è calata al 5,9%, ma a fine 2013 – l'ultimo dato disponibile – solo il 72,5% degli americani in età di lavoro aveva o cercava attivamente un'occupazione
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Il malessere del mercato del lavoro non finisce qui. Negli Stati Uniti le protezioni al posto di lavoro sono limitate – e dipendono da stato a stato, da azienda ad azienda – ma il precariato è considerato un'anomalia. Nell'attuale situazione, molte persone chiedono un lavoro a tempo pieno, ma trovano solo un'occupazione part-time
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È anche a livelli molto alti il numero delle persone che cercano attivamente lavoro da più di sei mesi, o un anno, e non lo trova. Anche la disoccupazione di lungo periodo è considerata un'anomalia, perché distrugge capitale umano: più passa il tempo, più le competenze delle persone si perdono e più le aziende sono disincentivate ad assumere questi candidati."
(www.ilsole24ore.com)

Mi viene da pensare a questo punto che tutto il mondo è paese. Che l'annuncite renziana in effetti non è nemmeno una peculiarità italiana, ma dilaga ovunque. Tutti a spandere ottimismo dai video tv mentre le masse annaspano nell'incertezza e nella crescente povertà.

Sarebbe auspicabile una crescita economica negli Usa, perché trascinerebbe anche quella europea. Ma ci credo poco. Penso che questo nuovo falso ottimismo serva come pretesto alla Fed per uscire dalle sue politiche di quantitative easing, che a lungo andare potrebbero essere pericolose per la stabilità del dollaro e quindi degli Usa. In fondo, i capi della Fed è come se dicessero: quel che potevamo fare lo abbiamo fatto, oltre non possiamo andare. Ora i problemi economici verranno tutti rilanciati nel campo della politica.

Le borse non potranno più crescere come prima, ma dovranno riallinearsi maggiormente al reale andamento economico mondiale. Quindi per un po' le vedremo molto incerte (con salite improvvise e violente discese), spaesate fra la perdita del sostegno dei Qe e la mancanza di nuovi punti di riferimento. Non è detto che poi non riescano a trovare nuove bolle da gonfiare, ma per ora si intravvede solo quella enorme appena espansa, che rischia di esplodere.

Il momento di incertezza, se diventerà vera crisi si riperquoterà ancora di più sugli elementi più deboli. Per esempio il sistema economico di paesi quasi in default come l'Italia. I segnali di ieri non erano molto incoraggianti:

"Così, tanto per ricordare che il balletto è appena cominciato, in grecia oggi +50 bps il decennale

Borsa di nuovo vicina ai minimi.
Sbaglierò ma mi pare che si stia tornando in Risk Off alla grande."
(www.rischiocalcolato.it)

L'Europa vive già nell'incertezza. Ed ha anche altri motivi per cui preoccuparsi. Il principale ha un nome. Si chiama euro.

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