mercoledì 1 ottobre 2014

Spianata la sinistra Pd... ed anche il Pil



Bravo Renzi, ha di nuovo vinto. Gli piace vincere facile.

“D’Alema se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, tutte le volte che parla guadagno un punto nei sondaggi”.

Incredibile... le stesse parole di Berlusconi qualche anno fa. Del resto D'Alema non è cambiato e le politiche di Renzi nemmeno. Sono le stesse di Berlusconi.

E mentre il premier vince il premio di consolazione, la medaglietta di una riforma del lavoro che potrebbe essere triturata in Parlamento, l'Italia continua invece a perdere continuamente:

"Istat, verso nuovo calo del Pil nel terzo trimestre. Fitch taglia le stime (-0,2%)

Nuova flessione del Pil nel terzo trimestre dell’anno, con un deterioramento dei ritmi di attività in tutti i principali comparti produttivi, in gran parte a causa della carenza di domanda interna. Prezzi che non accennano a salire, «rendendo possibile il permanere dell’inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi»."

(www.ilsole24ore.com)

Anche qui si vince facile. Nel senso che era piuttosto facile fare la previsione di una caduta libera del Pil e dell'avvio verso la deflazione vera.

"la fase di «debolezza ciclica» del Paese non è finita, anzi. E «si accompagna al rallentamento dell’area euro» 
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D’altronde, è proseguito anche a settembre il peggioramento del clima di fiducia nelle imprese italiane, soprattutto nel settore del commercio al dettaglio. Negli ultimi due mesi la fiducia è arretrata sui valori di inizio anno
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Fitch ha rivisto al ribasso le stime del Pil dell'Italia, sottolineando che ha «la performance più debole» tra i principali Paesi. L'agenzia di rating ora si attende «un terzo anno di recessione» per la Penisola con un Pil in calo dello 0,2% nel 2014"

Ottimisti quelli di Fitch. Scommetto che sarà un calo superiore allo 0,2%.

"Il Centro studi Confindustria rileva una variazione della produzione industriale di -0,2% in settembre su agosto, quando è stato stimato un aumento dello 0,6% su luglio. La produzione, calcolata al netto del diverso numero di giornate lavorative, in settembre è diminuita dello 0,4% su settembre 2013 
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Nel terzo trimestre 2014 si registra anche un calo della produzione dello 0,5% sul secondo."

"Disoccupazione record tra i giovani ad agosto. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale degli occupati o in cerca, secondo le ultime stime provvisorie diffuse oggi dall’Istat, è salita al 44,2%, in crescita di un punto percentuale rispetto a luglio e di 3,6 punti sull’anno."

Sempre belle notizie. Speriamo che il nostro premier ci faccia un bello slogan via Twitter. Intanto la borsa festeggia il disastro: +1,78%.

Non ci resta che sperare nei cambi monetari:

"A settembre il cambio si è deprezzato del 2,7%, con quotazioni scese al di sotto di 1,28 dollari per euro. È al tempo stesso continuata la discesa del prezzo del petrolio
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L’euro debole - afferma l’Istituto nazionale di statistica - «porterebbe a una ripresa delle esportazioni»"

Non bisogna farsi illusioni, il combinato caduta dell'euro e governo Renzi ci farà rimanere in recessione comunque. L'euro dovrà svalutarsi di molto prima che il Pil passi in positivo:

"... abbiamo già avuto un periodo con un cambio €/$ basso sotto 1.30, anche meno di 1.25 tra maggio e settembre 2012. Questo cambio non pare aver portato alcun beneficio al Pil del 2012 che è sempre rimasto negativo, anche se in miglioramento. Per assurdo c'è stato un miglioramento più deciso nel 2013 con il cambio €/$ che è tornato a crescere più di 1.30.
Nel periodo berlusconiano dell'euro la crescita è stata positiva, ma sotto il 2% e più spesso vicina all'1%. In quell'epoca il cambio €/$ vagava tra la parità e 0.80. Cioè l'euro valeva spesso meno del dollaro.
Eppure la nostra crescita rimaneva anemica, anche se "galattica" rispetto a quella del regno dei tre governi successivi nominati da Napolitano.

In pratica per avere una crescita decente in Italia è necessario che l'euro si svaluti di un bel po', cioè che diventi come la lira. In definitiva dovrebbe svalutarsi intorno al 50%."

(Svalutazione dell'euro e crescita)

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