venerdì 17 ottobre 2014

Manovre fantasy



Perché una manovra da 36 miliardi di euro? Perchè non da 50, o 100 o anche 200... Perché limitarsi ad 11 miliardi di deficit, visto che siamo nel campo della filmografia fantasy...

"Come è possibile allora che oggi, a conti peggiorati, il Governo sia in grado di varare una manovra così ampia e con spese così “folli” per i nostri conti pubblici? Ovviamente non è possibile nei numeri, per un semplice calcolo aritmetico. E ovviamente ciò significa che, posto che agli annunci seguiranno i decreti attuativi, il che è tutto da vedere, il denaro per coprire tale manovra dovrà essere racimolato altrove.
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La sola copertura dell’operazione degli 80 euro in busta paga, confermata per il 2015, consta di quasi 10 miliardi. Che non ci sono. E che devono dunque essere raggranellati altrove. Nel complesso, del 36 miliardi della manovra, ben 26 vengono da tagli e da spesa in deficit.

Come accaduto in passato, i mezzi attraverso i quali qualsiasi Governo può rastrellare denaro sono le tasse. Dirette e indirette.
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Per buona parte, almeno a quanto si sa in queste ore, come abbiamo visto la spesa che il Governo ha deciso di effettuare è in deficit, anche se si è premurato immediatamente di precisare che tale spesa andrà a incidere per alcuni punti di Pil ma sempre rientrando all’interno del tetto del 3% per quanto attiene al 2015. Cosa significa? Lo ribadiamo in parole molto semplici: il Governo scommette su delle previsioni. Scommettendo - letteralmente - che nel 2015 il nostro Pil possa essere in ripresa rispetto al disastro del 2014, il Governo conta di poter investire oggi in deficit, e poi aspettare la crescita per ripagare il tutto, come da previsione.

Sulle reali possibilità di vincere la scommessa in merito alla crescita del Pil nel 2015 nutriamo qualche dubbio. Non solo perché le previsioni, in merito, sono periodicamente riviste al ribasso rispetto a quelle precedenti, ed è cosa che accade da molti anni, ormai, ma anche perché non c’è un solo indicatore che sia uno in grado di far pensare che il Pil possa riprendere a crescere. Né in Italia né in tutta Europa e men che meno negli Stati Uniti (visti i crolli di ieri?).

Ecco, l’Italia sta scommettendo su questo quando a livello europeo persino la Germania, ed è notizia anche in questo caso recente, è costretta ad ammettere forti rallentamenti. In estrema sintesi: scommettiamo di andare più forte dei tedeschi, nel 2015. E ognuno può supporre, a questo punto, ciò che vuole.
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o si sfora pesantemente con il deficit e si aumenta ulteriormente il debito pubblico - con tutto ciò che a livello europeo la cosa comporta - oppure il denaro dovrà essere drenato ai cittadini in altro modo.

L’annuncio di oggi del Governo Renzi va a nostro avviso letto come una fatale condanna per quello che sarà nel prossimo futuro: un inasprimento delle tasse nella migliore della ipotesi, per esempio mediante l’aumento ulteriore dell’Iva e delle accise, un esproprio con una patrimoniale consistente (e ovviamente più visibile) nell’ipotesi a nostro avviso più probabile, oppure il traghettamento diretto verso il commissariamento da parte della troika.

L’operazione di Renzi di oggi non va dimenticata, perché dovremo rammentarla, tra qualche mese, come l’innesco di una ulteriore pesante fase di declino del nostro Paese"

(www.comedonchisciotte.org)

In sintesi è una manovra di fantasia, come del resto tutte quelle prima. Non c'è nulla di nuovo. Con la differenza che oggi non possiamo più permetterci di scommettere sul futuro. Ma non possiamo nemmeno scrivere manovre veritiere, perché altrimenti sarebbe un salasso di tasse letale.


La ramazzata nelle borse di questi giorni potrebbe rendere tra l'altro la manovra appena varata già vecchia. E' probabile che se le borse continueranno a cedere così, si avrà una riedizione della crisi 2007-2008. Con conseguente pesante calo del Pil mondiale. Quindi scrivere una monovra basandola su previsioni "cautelative" come sostiene Padoan, in cui nel 2015 cresciamo più della Germania è evidentemente un azzardo insostenibile. Significa che questi miliardi previsti in deficit si trasformeranno semplicemente in debito.


Debito che se lo spread dovesse impazzire come nel 2011 ritornerebbe costoso e insostenibile. Più che la troika, credo che fra poco, se non interverrà massicciamente Draghi e senza condizioni (cioè senza richieste di riforme e commissariamenti), salterà l'euro. La troika sarà così sciolta perché due dei suoi componenti (Ue e Bce) non avranno più senso di esistere.


Inoltre la manovra non ha quasi nulla di espansivo. Il segreto di Pulcinella è stato smascherato da Chiamparino, presidente dell'associazione delle Regioni: se lo Stata centrale taglierà 6 miliardi di trasferimenti alle Regioni, queste o taglieranno i servizi, o aumenteranno la tassazione. In ogni caso compensando i tagli di imposta centrali. Risultato per il cittadino: zero. O anche meno...

E' probabile che Renzi e Padoan abbiano veramente fatto uno sforzo sovrumano per confezionare una manovra che sembrasse almeno espansiva. C'è la conferma degli 80 euro, c'è il taglio dell'Irap, ci sono provvedimenti per la scuola, il Tfr in busta paga (anche se più tassato), lotta all'evasione (anche se voce completamente incerta) ecc. Insomma si vede che c'è stato uno sforzo per far venire fuori il paese dal pantano. Ma la verità è che per quanto il ministro delle finanze sia serio, o per quanto il premier sia un "bomba", viviamo in periodo terribile a livello mondiale e sotto una condizione impossible a livello europeo.

Quindi necessiterebbe un nuovo piano Marshall e non una manovra di tassa/taglia da un lato e sovvenziona dall'altro per accontentare Bruxelles. Una manovra che anche se fosse un po' espansiva, contiene altrettanti capitoli recessivi, che ben che vada si compenseranno non smuovendo il Pil di un millimetro.

Siamo condannati ad andare verso qualche tipo di default. Che sia un commissariamento in seno all'Europa, o che sia l'uscita dall'euro, sempre da un default si passerrà. Poichè benché tifi per l'uscita dall'euro, anche questa è una forma di default. La svalutazione del debito pubblico non andrebbe a svantaggio solo degli improvvidi investitori esteri, ma anche e soprattutto delle banche italiane. Alcune delle quali andrebbero quasi sicuramente nazionalizzate, creando seri problemi all'economia italiana. Ma probabilmente è meglio un default secco e rapido, che una agonia infinita sotto l'euro e le pretese della Ue.

La manovra di Renzi non rallenta questo trend. La sua scommessa in deficit, non fa altro che aumentare il dissesto dei conti dello Stato. I tagli invece producono la riduzione dei servizi al cittadino. Inoltre è ancora tutto da dimostrare che le tasse diminuiranno come sostiene Renzi. E' più probabile che aumentito, contribuendo ancora alla recessione. Quindi questa manovra non ci farà uscire dal circolo vizioso, e non allontana per niente il crack dell'euro, almeno per l'Italia.

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