venerdì 24 ottobre 2014

Lettere dall'Europa



Ma l'Europa che tipo di istituzione è? Uno pseudo governo comunitario che ti manda la letterina, con gli ordini da eseguire entro il giorno dopo. Come se fosse un'equitalia qualsiasi intima alle sue vittime, cioè intere nazioni, di modificare i propri bilanci e pagare. Quasi sempre appesantendo tasse e tagli.

Ci sarebbe da ridere se non fosse una cosa seria. Ho trovato comica poi la situazione per cui alcuni premier andando a Bruxelles si sono trovati un bel conto da pagare. Manco le istituzioni europee fossero un albergo che ti presenta il conto del frigo bar o della tv via cavo.

Sentire Cameron andare su tutte le furie per un conto imprevisto di 2 miliardi, mi ha dato un'impressione di generale superfialità. I conti a quanto pare sono stati revisionati in riunioni avvenute nelle sedi europee anni addietro. Possibile che Cameron e gli altri siano rimasti sorpresi? Evidentemente l'Europa è abituata a lavorare in incognito e con letterine riservate.

Per una volta condivido quanto detto da Renzi.

"«Sono stupito che Barroso si sia sorpreso. La notizia della lettera era stata anticipata qui dal Financial Times, credo che sia il momento della open transparency più totale. Credo che sia finito in questo palazzo il tempo delle lettere segrete. È soltanto l’inizio, non è un problema di Barroso, che tra pochi giorni non sarà presidente della Commissione Ue, ma a Juncker chiederemo che ogni dato sensibile della Commissione sia pubblicato, com’è giusto che sia, per fare capire le cose ai cittadini. Pubblicheremo non solo la lettera ma tutti i dati, quanto si spende in questi palazzi...»"
(www.corriere.it)

Ad ogni modo Renzi ha preferito la trasparenza, anche perché mettere le carte in tavola impedisce all'Europa di fare preferenze. Si insinuava infatti che la Germania avrebbe permesso alla Francia di sbracare i conti, ma non all'Italia. Anche se, a dirla tutta, anche tenendo segrete le trattative fra gli Stati, come si sarebbe potuto nascondere le disparità di trattamento?

In ogni caso mi pare stia iniziando un periodo, se non proprio di scontro fra le varie visioni europee, almeno un ripensamento dalle parti di Bruxelles e forse di Berlino. L'Europa continua a vedere la propria situazione peggiorare di mese in mese. Le stesse previsioni e pretese della manovra italiana di portare alla crescita sono velleitarie. Non è nemmeno detto che sia una manovra quasi espansiva. E' più probabile che alla fine sia recessiva, anche se non dovessero scattare le clausole di salvaguardia che prevedono che l'Iva schizzi oltre il 25%!

Se ne rende conto Draghi che non sa più cosa fare per uscire dalla recessione-stagnazione europea.

"«La zona euro è in una fase critica, l'economia ha perso slancio, gli investimenti sono deboli, la fiducia è scesa, la credibilità è a rischio, l'inflazione è ai livelli più bassi mai registrati, molti degli impegni presi non sono stati seguiti da fatti»

Il presidente della Bce ha chiesto ai leader della zona euro una «urgente strategia globale» che preveda il «monitoraggio delle misure strutturali», ed ha proposto ai leader di presentare «impegni forti e credibili sulle riforme» con un «calendario della loro attuazione»
...
«Nel 2011-12 abbiamo evitato il collasso dell'euro con uno sforzo comune, ora dobbiamo farlo di nuovo per evitare di ricadere in recessione, speriamo l'eurozona torni a crescere ma la speranza non è una strategia».
...
«Per il ritorno della fiducia serve una strategia coerente per una ripresa sostenibile e ulteriori passi verso una condivisione di sovranità nella governance economica»"
(www.ilsole24ore.com)

Draghi vede il disastro europeo peggiorare, ma propone sempre le solite ricette sbagliate. Continua a chiedere quelle misure strutturali, che sono l'origine dell'avvitamento della crisi nei paesi europei. Eppure è il primo ad ammeterlo: nel 2011 è stata la Bce a rimettere in carreggiata l'Europa con le sue politiche monetarie espansionistiche (Ltro).

Solo quando la Bce ha permesso l'acquisto dei titoli di Stato alle banche la situazione è ritornata tranquilla. Altro che letterine con 0,1% da correggere, altro che manovre fantasy che promettono paradisi realizzando inferni. Questa fondamentale funzione della banca centrale, l'acquisto di bond, dovrebbe essere l'unica cosa da discutere ora in Europa. Il resto sono beghe stucchevoli, e persino ridicole. Ma che posto è l'Europa? Esiste un'istituzione e un'entità più stravagante, che si accapiglia su stupidaggini ed evita di discutere le cose essenziali?

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