giovedì 2 ottobre 2014

Qualche leggero scricchiolio in Europa



La baracca traballa, le travi sono sconnesse e precarie, le pareti tenute su alla meno peggio dai suoi abitanti più forti. La baracca dell'euro comincia a cedere. Si intravvedono qua e la le prime crepe.

"La Francia «rifiuta l’austerità» e per «rimettere il Paese sulla strada giusta» non rispetterà gli obiettivi sul deficit fino al 2017. Parola del ministro delle Finanze Michel Sapin, che oggi ha presentato la Finanziaria 2015. Una manovra con numeri molto diversi da quelli che vorrebbe la Commissione europea: prevede infatti un deficit del 4,4% del Pil nel 2014, che resterà praticamente invariato l’anno prossimo (4,3%), nel 2016 scenderà al 3,8% e solo nel 2017 andrà al 2,8%
...
In precedenza Parigi si era impegnata a scendere sotto il 3% fin da quest'anno. Si apre dunque una battaglia con Bruxelles e con Berlino."
(www.ilsole24ore.com)

Gli italiani spesso detestano simpaticamente i francesi, forse perché in fondo abbiamo caratteri nazionali simili. Con una differenza però: gli italiani mugugnano, i francesi si incazzano quando è necessario. Credo sia per questo che li invidiamo.

Infatti il nostro Padoan aveva adottato una comunicazione più sobria, sperando che nessuno oltre le Alpi lo sentisse.

"visto “il quadro macroecnomico deteriorato” è “lecito” però, spiega Padoan, invocare le “circostanze eccezionali” già previste dalle regole Ue per “rallentare” l’aggiustamento strutturale di bilancio e rinviare “al 2017″ il raggiungimento del pareggio di bilancio previsto dal Fiscal Compact"
(www.ilfattoquotidiano.it)

Eppure, malgrado sembri un peccato veniale, l'Ue ha mostrato poca comprensione per il progetto di Padoan. Forse ne ha meno per l'Italia che non per la Francia che svacca il bilancio di brutto.

Il "portavoce del commissario agli Affari economici Jirky Katainen (che diventerà poi il vice del nuovo commissario Pierre Moscovici) basta ricordare che “le raccomandazioni della Commissione devono essere rispettate. Valuteremo il progetto di legge di stabilità alla luce degli impegni presi nelle raccomandazioni, la nostra posizione è che gli impegni vanno rispettati”. Le raccomandazioni a cui si riferisce il portavoce del commissario parlavano di un confine tracciato al 2015 per il pareggio di bilancio."
(www.ilfattoquotidiano.it)

E la maestrina di Berlino non è da meno:

"Che ne pensaAngela Merkel? Nulla di diverso dal solito: ”I Paesi devono fare i loro compiti, per il loro bene”. Il patto di stabilità e crescita “si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide”. Anche perché “non siamo ancora al punto in cui si possa dire che la crisi è alle nostre spalle”."
(www.ilfattoquotidiano.it)

Infatti la crisi è bella evidente innanzi a noi, se si continua a seguire i dettami tedeschi. Ma del resto che poteva dire la Merkel che vede sfuggirgli l'Europa dalla via tracciata?

Draghi non piace più al governo tedesco perché vuole fare politiche (timidamente) espansive, e minaccia pure un Quantitative easing in piena regola.

Ora Francia e Italia si dimostrano recalcitranti, non vogliono seguire gli esempi "risolutivi" di Grecia e Spagna. Chissà poi perché...

Sembrerà strano ai più, ma la Francia sta seguendo una traiettoria di deterioramento dei conti pubblici peggiore di quella italiana. Diciamo che noi partivamo da una situazione ben peggiore, e con grande sforzo stiamo tentando di rallentare la caduta. Ma la Francia partiva da una situazione migliore della nostra, ed ora sta sfracellando il bilancio dello Stato ad una velocità molto superiore.

"Il debito pubblico francese esplode. Alla fine del secondo semestre 2014 il debito pubblico francese ha superato per la prima volta i 2000 miliardi di euro, giungendo ai 2037 miliardi. Si tratta di una cifra impressionante e pari al 95,1 del PIL che si è incrementata negli ultimi anni, dato che a termine 2011 era solo di 1690 miliardi."
(scenarieconomici.it)

In soli tre anni hanno incrementato il debito pubblico del 20%. Se continuano con questo ritmo ci raggiungono e ci doppiano.

Credo che in Europa ci sarà un risveglio lentissimo delle coscienze in tutti quei paesi stritolati dall'euro forte, cioè tutti meno la Germania. Però comunque questo risveglio prima o poi avverrà: non è possibile fare a cazzotti con la realtà della situazione economico-monetaria per sempre. L'evidenza delle cifre impietose imporrà per forza di cose un ripensamento.

Vedremo come andrà a finire, se Hollande riuscirà a formare un'alleanza anti Germania. Probabilmente non dichiarata ma almeno nei fatti. Se ciò però non avverrà, la Francia sarà consegnata a Marine Le Pen. E per quanto ci riguarda, Renzi dovrà rimangiarsi le promesse di una manovra senza tasse. Sarà invece una mega stangata che porterà la sua popolarità sottoterra.

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