lunedì 6 ottobre 2014

Crack... Crack... Crack... (4)


Aggiornamento 7.10.14:

Se continua così, la Germania rischia di chiudere il 2014 in recessione o comunque andarci molto vicina.

"Una carrellata di dati negativi continua a caratterizzare il fronte economico tedesco. All'indomani della pubblicazione degli ordini all'industria, un altro record negativo è stato segnato dalla produzione industriale della Germania.
La flessione, considerando gli aggiustamenti stagionali, è stata ad agosto -4% rispetto a luglio, quando era cresciuta dell'1,6%.

E' il calo più forte dal gennaio del 2009, ben peggiore delle stime degli analisti, che avevano previsto -1,5%. Su base annua, ribasso -2,8% rispetto all'agosto 2013, contro il -0,5% previsto."

(www.wallstreetitalia.com)

La Francia si fa le regole sue, l'Italia farà quel che gli riesce malgrado la volontà di fare il bravo soldatino ubbidiente. La realtà si prenderà la rivincita sulle teorie folli del centro d'Europa. Il governo tedesco (ma anche l'opinione pubblica tedesca) dovrebbe fare autocritica e rivedere la propria visione sull'economia e sulla società europee. Dubito che lo farà. Ma già ora ha molte difficoltà a rimettere in riga i paesi europei recalcitranti secondo i parametri e desideri tedeschi.

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"La Germania frena, giù gli ordini all’industria: -5,7% ad agosto, -4,1% su base annua

Gli ordini dell'industria tedeschi sono scesi del 5,7% su mese ad agosto, dopo il +4,9% di luglio, secondo l'indice destagionalizzato diffuso da Destatis. Si tratta del calo più forte dall'agosto del 2009. Su base annua gli ordini sono calati del 4,1%, in base all'indice grezzo. Gli ordini esteri Gli ordini esteri sono diminuiti dell'8,4% su mese, quelli interni del 2 per cento.

Il calo degli ordini ad agosto è superiore al calo del 2,5% atteso in media dagli analisti. La domanda dall'Eurozona è calata del 5,7% e quella da altri Paesi del 9,9 per cento."


Ovviamente nell'opinione pubblica tedesca, che vede pian piano arrivare la recessione, la colpa sarà tutta di Francia, Italia e gli altri periferici che non fanno le riforme. All'inizio la crisi tedesca ci metterà ancora più sotto pressione. Poi messi sotto pressione anche loro cominceranno a dimenticarsi di noi, e probabilmente cominceranno ad avere difficoltà a tenerci sotto controllo. Come già avverrà fra poco con Francia che sfora il deficit/Pil ed Italia che ritarda il pareggio di bilancio. Ma ora queste sono quisquilie. Accadrà di peggio più avanti.

Comunque inesorabilmente un'economia mercantilista che ha strozzato la domanda interna con in minijob mostra tutti i suoi limiti. Malgrado il calo dell'euro su dollaro, la Germania perde più ordini dall'estero extra-Ue che dal mercato europeo. In altri tempi l'Europa sarebbe stata una "riserva di domanda", ma avendola distrutta con l'austerità, ora gli effetti negativi si sommano.

Nel calo degli ordinativi esteri è del tutto chiara la reale situazione mondiale: la ripresa Usa è solo nelle tabelle governative, nelle case degli americani la situazione e ben diversa:

"Del resto vari sondaggi di fonti autorevoli ci indicano che un'altissima percentuale di cittadini americani continua a pensare di essere ancora in Recessione e non credo che siano tutti preda di un'allucinazione depressiva collettiva...vedi mio post: Booommmm! Il 72% degli Americani pensa di essere ancora in Recessione..."
(www.ilgrandebluff.info)

E la popolarità di Obama sta seguendo le glorie di quella di Hollande in Francia.

Inoltre la crescita della Cina, di cui non si è mai sicuri della reale forza, visti i dati manipolati dal partito centrale, si sta sgonfiando. Anche la Cina si avvia in una "trappola del debito" dove il crescere dei debiti (ufficiali e delle banche ombra) rende sempre più difficile la crescita. Gli interessi negativi si mangiano i consumi sempre più.

In generale tutto il mondo non sta per niente bene. La Russia vede la sua moneta svalutarsi velocemente e perdere potere d'acquisto. Il vantaggio russo è che possiede gas e materie prime, può sopportare meglio di altre nazioni la situazione in peggioramento. Però è anche vero che il petrolio ed altre materie prime stanno scendendo di prezzo. Segno che la produzione industriale mondiale langue.

I paesi eternamente in via di sviluppo stanno andando in crisi. Per esempio il Brasile non ha beneficiato minimamente dei mondiali di calcio (dalla nostra esperienza era anche prevedibile...) ed ora si avvia verso la recessione, dopo il mezzo boom di questi anni.

Crack... Crack... Crack... ormai la Germania ha quasi segato tutto il ramo su cui è seduta, cioè l'Europa. Manca poco all'impatto con il suolo.

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