venerdì 6 giugno 2014

Draghi le tenta tutte


Si erano fatte varie ipotesi sui possibili interventi della Bce, ma alla fine Draghi ha messo in campo diverse opzioni. L'intervento di Draghi a largo spettro rende bene l'idea di una situazione europea tutt'altro che in fase di miglioramento. Altro che "timida" ripresa. La preoccupazione del capo della Bce è palpabile. L'intervento di Draghi sembra più una raffica sparata a casaccio verso il nemico nel tentativo di fermarlo in qualche modo. Vuole a tutti i costi riportare il fiume di denaro che circola in ambito finanziario nell'economia reale.

E quindi cerca di allontanare le banche dagli accantonamenti improduttivi, ma anche di proporre un quantitative easing che non finisca per arenarsi in ambito solo finanziario (borsa, titoli di Stato e altre forme di finanziarizazione). Vuole evitare di seguire le orme della Fed, i cui risultati in effetti sono in chiaro-scuro (più scuro che chiaro). Tutto questo è lodevole. Riuscirà nel suo intento?

"tagliare il tasso di riferimento dell'area Euro a 0,15% dal precedente 0,25 per cento.
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Il tasso sui prestiti marginali viene portato allo 0,4% dallo 0,75 per cento. Il tasso sui depositi overnight delle banche presso la Bce scende per la prima volta in negativo a -0,1 per cento. Draghi ha detto che gli attuali tassi resteranno bassi a lungo. "
(www.ilsole24ore.com)

Le banche non devono avere convenienza a tenere il denaro fermo, parcheggiato su conti o depositi. Deve essere investito altrove.

"Stop alla sterilizzazione dei titoli del piano Smp Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha anche annunciato nella conferenza in diretta lo stop alle operazioni di sterilizzazione dei titoli di Stato acquistati durante il piano Smp varato nel 2010 (il che equivale a immettere nuova liquidità nel sistema per circa 170 miliardi di euro)."
(www.ilsole24ore.com)

Il desiderio è quello di far lievitare un po' di inflazione aumentando la massa monetaria. Ma soprattutto si cerca di combattere la deflazione che ora attacca anche la Germania.

"Rivitalizzare mercato Abs in vista di quantitative easing Lo stesso ha detto che la Bce ha varato un pacchetto di misure per risollevare il credito ed è pronta ad acquistare titoli Abs (Asset backed securities). Misura che lascia ipotizzare che la Bce ha intenzione di varare un piano di quantitative easing."
(www.ilsole24ore.com)

I titoli Abs la cui "L'emissione avviene a opera di SPV (Special Purpose Vehicle) create da banche, imprese o pubbliche amministrazioni. Queste trasferiscono alle SPV crediti o altre attività finanziarie normalmente poco liquide (di difficile negoziazione, ad esempio crediti da mutui)." (it.wikipedia.org)

L'intervento sugli Abs potrebbe incentivare dove già sono in corso bolle immobiliari. Come per esempio sembra accadere di nuovo in Irlanda (vedi: "Bolla Immobiliare Irlandese: Ci Risiamo" ) e dove già avviene come in Inghilterra. Forse aiuterebbe i mercati immobiliari depressi come quello italiano a riprendersi.

Poi viene il cuore della "svetagliata" della Bce:

"La Banca centrale europea ha annunciato due nuove e inedite maxi operazioni di rifinziamento alle banche, ma "mirate" al riutilizzo di questi fondi a favore di famiglie e imprese (con l'esclusione dei mutui per l'acquisto di casa). 
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Questa misura - che si ispira, ma con modalità differenti alle due Ltro da piu' di 1000 miliardi varate fra fine 2011 e inizio 2012 - sono state ribattezzate Targeted longer-term refinancing operations (TLTRO) proprio perché, come si dice chiaramente nel documento della Bce, sono 'indirizzate' (targeted) ad aumentare i prestiti al settore non finanziario. 
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Grazie a queste operazioni, il totale che ogni banca potrà prendere in prestito dalla Bce potrà essere fino a tre volte i prestiti al settore privato che quell'istituto aveva in essere allo scorso 30 aprile. 
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«Il totale combinato consentito inizialmente - dice Draghi - è di 400 miliardi di euro. Altri due "Tltro" saranno condotti a settembre e dicembre 2014». «Inoltre - aggiunge - da marzo 2015 a marzo 2016 a tutte le banche sarà consentito di prestare trimestralmente fino a tre volte l'ammontare dei loro prestiti netti al settore privato non finanziario dell'euro esclusi i mutui». "

L'idea che si ha degli interventi di Draghi è che i benefici di un'azione espansiva devono arrivare da subito all'economia reale. Rimane da vedere cosa faranno le banche italiane e degli altri Piigs con questo "regalo" inatteso, cioè se saranno anch'esse altrettanto generose con i propri potenziali clienti, viste le macerie economiche che si ritrovano innanzi.

"questo sistema ancora una volta, avvantaggierà chi ha un settore privato in salute e non ha problemi a finanziarsi da solo sul mercato dei titoli di stato…. (uhm mi pare di aver detto Germania e Nord Europa?), però effettivamente pone una gigantesca occasione per cogliere un flusso enorme di investimenti creati (quasi) dal nulla. Ad esempio penso che uno dei maggiori beneficiari potrebbe essere la Spagna. Italia e Francia, dovrranno lavorarci su."
(www.rischiocalcolato.it)

In effetti questi interventi funzionerebbero meglio in un'economia sana. A meno che le banche non vengano obbligate ad erogare prestiti in una situazione così incerta, perché dovrebbero farlo? Ecco perché di solito le politiche keynesiane le fanno gli Stati. Perché non devono preoccuparsi della convenienza della singola agevolazione, del singolo finanziamento, e soprattutto delle condizioni generali dell'economia. E' la massa di ricchezza creata dal nulla che lavora nel suo insieme per la crescita.

La speranza di Draghi è che le economie sane facciano da traino a quelle più malandate. Se la Germania riuscirà ad ottenere una buona crescita, probabilmente poi anche i Piigs riusciranno ad avere una crescita decente. Il problema è sempre lo stesso, però. I paesi periferici sono investi da una feroce austerità, e anche se Draghi facesse Ltro a ripetizione, finirebbero nelle casse dello Stato attraverso le tasse per pagare il fiscal compact e i suoi fratelli.

Ma come si dice, la speranza è l'ultima a morire e Draghi ha almeno comprato altro tempo. Renzi può stare tranquillo ancora un po', malgrado il Mose e l'Expo. Gli spread crollano e le borse salgono... il lavoro non si sa.

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