venerdì 20 giugno 2014

Super Renzi (2)


Tutti lo vogliono. Tutti lo cercano. Qualcuno lascia dietro di se la bava come le lumache ed è disposto a sfasciare il suo partito pur di averne i favori (Migliore&C. Di Sel...). Qualcuno vuole incontrarlo con il coltello fra i denti (M5s), ma brama per interloquire. Qualcuno prega di non essere abbandonato dal nuovo beniamino del pubblico per sopravvivere nella sua luce riflessa (Berlusconi).

La realtà è però che l'Italia continua a precipitare nel suo gorgo da moneta unica letale. E con Renzi la velocitá di caduta sta aumentando. E anche in questo caso, come nel caso del miglioramento dello spread, non per merito suo. E' semplicemente una funzione matematica che descrive il continuo aggravarsi del corto circuito di austerità, recessione economica, aumento di tasse per sopperire alla caduta degli imponibili, e quindi successiva recessione causata da tasse ed austerità... e via continuando in questo circolo vizioso fino al collasso finale.

Renzi segue esattamente le ricette europee e tedesche. Quindi per quanto si sforzi di essere innovativo e di dare alla politica una nuova estetica, non sta facendo nulla di diverso da Monti e Letta. Quindi il risultato sará lo stesso, anzi peggiore in quanto è l'ultimo della serie dei curatori fallimentari. Aveva preannunciato sforamenti del 3% del deficit, sforamenti del patto di stabilitá, scomputo delle spese per investimenti, revisione della austerità ecc. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Si è continuato il programma Monti.

Ma a quanto pare ai protagonisti della politica italiana interessa solo saltare sul carro del vincitote, o almeno seguirlo da vicino, incuranti della strada sbagliata che stiamo percorrendo. Per esempio il Movimento Cinquestelle mentre in Europa si apparenta con Farange, un super e preparato anti europeista, in Italia insegue Renzi sulla legge elettorale. Credo inutilmente. Renzi non mollerà il suo "papi" Berlusconi, che fra poco, essendo impegnato nei tribunali, gli lascerà praticamente in custodia il suo elettorato.

Renzi, se l'euro non esplode prima, raggiungerà il famigerato 51%. E potrà governate senza nemici, con uno stuolo di servi ancora più devoti dei berluscones.

Sinceramente è un epilogo che non mi sarei mai aspettato. Ma a quanto pare gli italiani reagiscono in modo strano alla crisi. Invece di ribellarsi preferiscono infilare la testa nel cappio. Gente strana. La selezione naturale farà il suo corso. Del resto non è assolutamente obbligatorio che sulla Terra continui ad esistere un popolo italiano. Molte civiltà stravaganti nel passato si sono estinte. Accadrà così anche a noi.

A meno che una crisi improvvisa (ancora peggiore dell'attuale s'intende) obblighi persino Renzi ad un cambio di passo per non essere schiacciato dalle proteste. Perchè gli italiani saranno anche un popolo strano ma se poi vengono ingannati si arrabbiano sul serio. Per ora no. Semplicemente perchè non hanno ancora inteso l'inganno. Ma non si potrà continuare all'infinito con la storiella della ripresa dietro l'angolo.

Per ora peró niente crisi improvvisa. Anche se il prezzo dell'oro e del petrolio hanno ricominciato a salire. E questo non è un buon segnale. Indica timore di crisi. 

"I trader fanno sapere che un hedge fund misterioso di primo piano ha ridotto l'esposizione short al metallo prezioso, il che ha spinto i prezzi in rialzo fin sopra $1.310 l'oncia. Si parla di un'operazione da mezzo miliardo di dollari."
(www.wallstreetitalia.com)

Ormai le borse sono salite a livello improbabili. Ma questo non è più ritenuto un segnale d'allarme in questo mondo di bolle gonfiate dalle banche centrali. Ma non si sa mai. Potrebbe succedere che un giorno qualcuno dica: questo gioco è fasullo e pericoloso, io non ci sto più. E poi venga seguito da tutti gli altri generando la famigerata caduta del castello di carte della finanza mondiale.

A quel punto se Renzi vorrà continuare ad essere il più amato dagli italiani, dovrá porsi finalmente dalla loro parte e lasciare le sottane della Merkel. Altrimenti verrà rottamato anche il rottamatore.

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