martedì 24 giugno 2014

Mezza resa, mezza vittoria


"La cancelliera tedesca Angela Merkel ritiene possibile un utilizzo "flessibile" del patto europeo di stabilità, che però deve essere rispettato. Lo ha detto il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, nella consueta conferenza stampa oggi a Berlino: «La credibilità deriva dal rispetto delle regole che ci si è dati».
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«Un prolungamento delle scadenze» di rientro «è possibile ed è già stato usato». Così il portavoce di Merkel, Steffen Seibert, che ha anche fatto riferimento alla cosiddetta clausola per gli investimenti che consente ai paesi con deficit inferiore al 3% del Pil di deviare temporaneamente dalla politica di consolidamento per realizzare investimenti pubblici che favoriscano il rilancio dell'economia."
(www.ilsole24ore.com)

Non è lo scomputo delle spese per investimenti che propongono i nostri governi da Monti in avanti, ma è una leggera deviazione, un posticipo delle scadenze, ma niente più. Nulla di veramente servibile, in quanto il posticipo delle scadenze vuol dire che se un anno esci dal patto poi comunque alla fine devi recuperare tutto quello che non hai rispettato.

La cosa potrebbe funzionare meglio se si tenesse in conto l'andamento dell'andamento dei cicli economici. Se è vero quel che afferma la Cancelliera che si devono tenere in considerazione i cicli economici negativi, allora difficilmente il fiscal compact entrerebbe in funzione prima dei prossimi 5 anni, forse 10, o forse mai visto che la permanenza in una moneta unica inadeguata genera recessione perpetua.

Comunque è un fatto che il nostro tanto bistrattato primo ministro qualcosa combina. Visto che ha queste doti di incantatore di folle, almeno le usi per liberarci un po' dall'austerità e dalla recessione impostaci dalla Germania. Se ci riesce ben venga.

"Approfittando dei sei mesi di presidenza al timone della Ue, Renzi e l'Italia proveranno a sfondare la fortezza tedesca.
Sono tre le proposte del leader del PD e premier in pectore italiano. In un editoriale pubblicato sulFinancial Times Woflgang Munchau le ha messe in fila, sottolineando come "il futuro dell'Europa si gioci nella sfida tra il giovane ex sindaco di Firenze e Angela Merkel, cancelliera di Germania.

Mentre va in scena la battaglia per la presidenza della Commissione, con gli inglesi che si oppongo strenuamente alla nomina di Claude Juncker, pur essendo di una fazione, il centro destra, analoga a quella dei conservatori britannici guidati dal premier David Cameron, nelle retrovie c'è una sfida di cui si parla poco al di fuori di Germania e Italia.

È la richiesta di Roma per un ripensamento delle politiche fiscali nell'area euro. "L'oggetto inamovibile dell'ortossia fiscale di Merkel sta per scontrarsi con la forza irresistibile dell'inarrestabilità di Renzi", scrive Munchau nel suo editoriale.

"Sedetevi e godetevi lo spettacolo". Il primo luglio si comincia.
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I tre punti che Renzi vuole rivedere sono: regole fiscali più lasse, un cambiamento del fiscal compact - un trattato multi laterale firmato da tutti tranne Croazia, Regno Unito e Repubblica Ceca - e infine un programma di investimenti congiunto."

(www.wallstreetitalia.com)

Super Renzi è inarrestabile. Mi ricorda Napoleone Bonaparte che si dice stesse alzato la notte per scrivere le leggi dell'Impero. Non ha ancora finito di rovin... riformare l'Italia e già pensa di cambiare l'Europa.

E' giusto che un simile statista non ce lo teniamo tutto per noi. Dobbiamo essere  generosi e condividerlo con gli altri europei. Sperando che prima o poi se lo tengano li a Bruxelles.
Intanto la Merkel comincia a cedere al fascino latino, pur non frequentando i lidi romagnoli. Speriamo che Renzi riesca a "cucinarsela" a puntino come è riuscito a fare con una bella fetta di italiani.

Forza Matteo. Diamogli un bella "sola" a questi tedeschi supponenti, che magari nel turbine di promesse, parole ad effetto e frasi Perugina, si confondono e il fiscal compact finisce in soffitta, o diventerà talmente incasinato che sarà inapplicabile per incomprensione sul suo funzionamento (saremo sempre in congiuntura negativa...).

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