mercoledì 11 giugno 2014

Siamo dentro la bolla (5)


Ormai stupirsi non serve più. Ogni volta lo stupore deve aumentare un po' di grado e si finisce per farci l'abitudine, si viene presi dall'assuefazione. Ma proprio quando ci si fa l'abitudine che le cose di solito precipitano. Per ora gli spread dei Piigs fanno sempre nuovi record, e tutto sembra normale.

"I Titoli di Stato Spagnoli non rendevano così poco dal 1789...

The Big Bubble
This Bubble is different
Il Territorio Inesplorato....
...
I Titoli di Stato Spagnoli non rendevano così poco dal 1789...
ovvero dai tempi della Rivoluzione Francese...
e ieri...................


il rendimento dei Bonos 10Y è sceso sotto al rendimento dei Treasury USA 10y...
A parte una recente ripresa un po' farlocca ed una tantum
avete presente com'è ridotta l'economia spagnola?
Con l'esplosione della più grande bolla immobiliare della sua storia, le sue banche piene di voragini, la disoccupazione a livelli stellari, la parabola del debito pubblico che è decollata verso l'alto etc etc

Beh...
che altro posso aggiungere?
Finché le mele staccandosi dall'albero
invece di cadere a terra...continueranno a salire in cielo
approfittatene e buon divertimento..."

(www.ilgrandebluff.info)

E' tutta una questione di senso unico. E' tutto un problema viabile, dei flussi finanziari. Del resto dopo essersi scottati nei paesi emergenti, non restava che buttarsi sui "sommergenti" Piigs, che in fondo sono sotto l'ombrello protettivo della Bce, e danno ancora buoni rendimenti. Finché dura...

"Credo non fosse più tardi della scorsa settimana quando…
Bce: tre rischi per la stabilità finanziaria – Tiscali Finanza

Pericoli legati a inversione dei flussi di capitale, bilanci bancari e sostenibilità dei debiti pubblici.

I principali indicatori di stress finanziario nell’Eurozona sono rimasti stabili negli ultimi mesi, su livelli bassi, ma la calma sui mercati non deve illudere troppo. Secondo il Rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce, il sistema finanziario corre ancora tre grandi rischi: la possibile inversione dei flussi di capitale che finora hanno prodotto effetti positivi per i Paesi e le società europee;
...
(…) Gli spread sono calati grazie al piano Omt varato (ma finora mai utilizzato) dalla Bce. (…) in gran parte la flessione dei rendimenti è stata causata da un afflusso di capitali che si può invertire in poco tempo. Lo si è visto dopo i deludenti dati del pil italiano, che hanno fatto impennare lo spread in poche ore: uno scenario che si è poi arrestato grazie alle elezioni europee, che hanno spostato l’attenzione dei mercati su altri Paesi."

(icebergfinanza.finanza.com)

Si arriva perciò al controsenso che a Draghi non conviene sanare più di tanto la situazione dei Piigs. Se dovessero diventare tutti come la Germania, i tassi sui titoli di Stato scenderebbero a dei valori tali da non essere appetibili. Infatti la Germania in questo periodo ha difficoltà a vendere i suoi solidi, ma poco remunerativi, bund. Invece grazie ai problemi delle economie periferiche, i tassi dei Piigs sono più alti e appetibili per gli investitori internazionali.

Ma attenzione, perché si gioca sul filo di una lama. E' un equilibrio instabile. E' sufficiente che un qualche evento esterno dimostri la fragilità dei Piigs, o che la Bce si dimostri più esitante del solito o che il suo gioco di spararle grosse e non fare nulla venga smascherato, e tutto salta. Cioè si inverte il senso unico dei flussi finanziari.

Il problema è che siamo così abituati a tassi bassi che se dovessero tornare normali, rimarremmo paralizzati dalla paura. Come nel 2011. Eppure la media storica dei tassi di interesse italiano non era molto distante da quella del governo Berlusconi, essendo circa il 6%. Il fatto è che nella gabbia dell'euro tassi normali non ce li possiamo più permettere. In un attimo saremmo fuori dalla moneta unica con tassi stabili al 6%. Questa è l'unica verità. L'euro si salva oggi anche grazie alla bolla. Ma le bolle non durano in eterno, per definizione scoppiano.

La Bce lo sa, e sa anche che quando il mercato è consapevole del fatto che la bolla è troppo grande, cambia direzione:

"FRANCOFORTE (Reuters) – La ricerca di profitti più elevati da parte degli investitori potrebbe generare nuove bolle di mercato.L’allarme arriva dalla Bce, che esplicita i propri timori per la forza del recente rally dei mercati.”Con l’intensificarsi della ricerca dei rendimenti, si intensificano anche le preoccupazioni riguardo l’emergere di squilibri e la possibilità di un ampio e disordinato cambio di direzione dei recenti flussi di investimento” si legge nel rapporto semestrale della Bce sulla stabilità finanziaria.

Francoforte avverte che i debiti pubblici, a livelli record in 18 paesi della zona euro, potrebbero rivelarsi ingestibili in un contesto di stallo delle riforme e di bassa crescita economica. La domanda di debito pubblico da parte degli investitori potrebbe dunque dimostrarsi “volubile”, spiega la Bce, e risultare esposta alle conseguenze del rallentamento economico cinese e della crisi ucraina."

(icebergfinanza.finanza.com)

Come scrive Iceberfinanza, quando le agenzie di rating "corrono ad alzare il rating della Spagna e dell’Italia a tripla A." ? 
"E pensare che c’è ancora qualche pollo che si prende la briga di commentare i rating!"

Non vedo perché ci deve essere tutta questa differenza di rating per esempio fra Usa e Spagna... del resto l'economia reale non conta più nulla.

O forse no. Ho l'impressione che il trenino stia raggiungendo la cuspide più alta dell'otto-volante. Fra poco comincia la discesa... alzate le mani!

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