sabato 28 giugno 2014

Trova le differenze


Secondo il giornalista economico Feltri de "Il Fatto Quotidiano" in sostanza Renzi non porta a casa nulla dall'Europa. Secondo Renzi invece la sua grande vittoria è "flessibilità in cambio di riforme"...

Mi pare di averla già ascoltata da altre bocche questa frase... qualcuno mi suggerisce un nome o due? La solita formuletta velenosa che significa una sola cosa: non si transige dall'austerità.

Per cui osservando l'immagine in testa al post, propongo un nuovo gioco per la Settimana Enigmistica. Trova la differenza fra i premier su indicati, tralasciando ovviamente le differenze caratteriali e anagrafiche. Voglio però facilitarvi nell'enorme sforzo: le politiche seguite da tutti e tre sono assolutamente le stesse: austerità, austerità, austerità e ancora un po' di austerità...

Le "riforme" fra tutti e tre le ha fatte Monti. Anzi ne ha fatta una sola ed è stata pessima e devastante. La controriforma delle pensioni che ci lascerà poveri in canna da vecchi, che ha lasciato poi quello strascico vergognoso che è stato battezzato con il neologismo di esodati. Queste sono del resto le riforme che vuole l'Europa.

Letta è passato come acqua sul marmo non riuscendo, per fortuna, a concludere nessuna riforma. il Matteo nazionale ne ha promesse decine a mitraglia e con tempistiche via via dilatate nel tempo.

"«La piattaforma che discuterò – ha spiegato [Matteo Renzi] parlando al Quirinale dopo aver ricevuto da Napolitano l’incarico di formare il nuovo governo – prevede che entro febbraio si faccia un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali, e nei mesi successivi ci saranno: a marzo il lavoro, ad aprile la riforma della Pubblica amministrazione, a maggio il fisco» (Ansa, 17 febbraio 2014)

Confermo entro giugno la riforma del welfare e della giustizia, lo Sblocca-Italia entro luglio e un provvedimento ad hoc sulla scuola”. Così Matteo Renzi al termine del consiglio dei ministri (Ansa, 13 giugno 2014)

Indichiamo un arco temporale ampio, sul quale sfidiamo il Parlamento: vi proponiamo un arco di tempo quasi triennale, 1.000 giorni, in cui individuare, giàentro l’1 settembre 2014, in modo esplicito come cambiare il fisco, lo Sblocca Italia, come intervenire dai diritti all’agricoltura, dalla Pa al Welfare, come migliorare il paese. (…) Il semestre di presidenza italiana deve essere l’occasione per un pacchetto di riforme. Ci prendiamo, dopo i primi 100 giorni più o meno scoppiettanti, un arco di tempo più ampio, di medio periodo, mille giorni, dal primo settembre 2014 al 28 maggio 2017» (Matteo Renzi, Ansa, 24 giugno 2014)
...
Per ora, l’unica cosa che Renzi è riuscito a fare è stato pagare una mancia elettorale una tantum, finanziata in modo molto immaginifico, e ad imporre un aumento della tassazione sul risparmio ferocemente distorsivo a danno dell’attività produttiva privata."

(phastidio.net)

Grazie al riassunto di Seminerio di promesse e realizzazioni renziane, posso affermare di essere abbastanza ottimista. In pratica Renzi seguirà la strada di Letta. Cioè ci farà perdere solo del tempo ma per fortuna non concluderà nessuna riforma. Soprattutto da ieri, cioè da quando la minoranza Pd e mezza Forza Italia, supportati dal M5s, si stanno ribellando alla castrazione elettorale del Senato. Quindi prevedo un percorso accidentato per qualsiasi "riforma" (tra virgolette significa controriforma) proposta da Renzi.

Poi se proprio vogliamo proseguire il gioco delle differenze, c'è un'altra riforma richiesta dall'Europa che hanno praticato tutti e tre, senza dover firmare un qualsiasi atto. Questa "riforma" si chiama disoccupazione alta. 
E si. Perché la deflazione salariale è una delle riforme richieste dall'Europa e dalla Germania. E per ottenerla, cioè per fare in modo che gli italiani lavorino per due soldi, bisogna spaventarli licenziandoli. E' così che funziona. Peccato che nessun politico italiano abbia speso cinque minuti per spiegarlo. E' un frutto dell'austerità, uno dei tanti velenosi.

In pratica per concludere il giochetto, osservando i ritratti in cima al post, si può affermare con sicurezza che tutti quanti sono stati abbindolati e sconfitti dalla Merkel. Come sempre e come ovvio. Del resto i premier italiani da Monti in giù, non sono altro che giocattoli in mano tedesca. Ci mancherebbe che si permettessero di contraddire i loro creatori.

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