mercoledì 4 giugno 2014

Matteo, dovresti copiare Grillo. Mandali a Vaff...


Dopo l'ennesima pagellina della Ue, se Renzi crede veramente a ciò che ha detto l'altro ieri, cioè che anche l'Europa deve cambiare, dovrebbe adottare i metodi spicci di Grillo: "Olli, ma vai a fan..."
Del resto lo suggerisce anche il Financial Time ("Munchau sul FT: Renzi dovrebbe mettere in gioco la permanenza dell'Italia nell'Euro").

Se non lo farà le sue parole varranno nulla, e sarà chiaro che il suo obiettivo è continuare sulla strada dell'austerità facendo finta di combatterla. Se si vuole combattere l'austerità che senso ha mandare i ministri a Bruxelles per supplicare un rinvio al pareggio di bilancio? E' molto più semplice, non lo si rispetta e non si chiede il permesso a nessuno. Come non si dovrebbe rispettare il fiscal compact.

Del resto come fa l'Europa a chiederci più crescita e nello stesso tempo imporci di ridurre il debito fino a strozzare l'economia? E come sarà la crescita effettiva alla fine del 2014? La parola a Fannyking:

"Ma dai su. Perfavore, quindi il PIL Italiano crescerà nel 2014?

Ah si?

Io ho una tesi molto personale e ve la espongo: il rallentamento della caduta del PIL a cui abbiamo assistito nell’ultima parte del 2013 è dovuta essenzialmente a due fattori:
1. Restocking (e fino qui niente di nuovo)
2. La forte detassazione della prima casa.

Si avete capito bene, io sono del tutto convinto che una spinta molto forte al PIL Italiano nel 2013, sia da imputare ad una MINORE caduta dei consumi interni (cioè minore di quanto sarebbe stata) dovuta a più soldi in tasca alle famigle per non avere pagato (o avere pagato in misura ridotta) l’IMU che ora si chiama TASI."

(www.rischiocalcolato.it)

La crescita non sarà quella prevista dal Def del governo(0,8 %), del resto da Monti in avanti nessun governo ci ha azzeccato sulla crescita del Pil. Sono state fatte tutte previsioni favolose ed impossibili di crescita al solo scopo di evitare di "stangare" gli italiani. Ma alla fine senza successo: nel Def di Renzi si prevede un aumento fiscale di 18 miliardi.

Quindi in fondo, assurdamente, le richieste dell'Europa di nuove manovre sono uno sconto rispetto alle esigenze statali italiane indicate dal governo stesso:

"La Stampa oggi ha fatto i conti stimando in 9 miliardi lo sforzo aggiuntivo che sarebbe richiesto per correggere la deviazione dall’obiettivo. Al governo, però, non viene richiesto di rientrare subito. In compenso vanno rispettati – e su questo non ci sarà flessibilità – altri paletti per nulla trascurabili: l‘Italia già quest’anno deve adottare provvedimenti per “rafforzare le misure di bilancio alla luce dell’emergere di uno scarto rispetto ai requisiti del patto di stabilità e crescita, in particolare alla regola della riduzione del debito”. Per il 2015 la richiesta è di “operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito”.
...
Il governo dovrà “portare a compimento l’ambizioso piano di privatizzazioni” e “attuare un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita”, cioè basato non su nuove tasse ma sulla riduzione delle uscite grazie a “un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica a tutti i livelli di governo”, preservando però la spesa “atta a promuovere la crescita, ossia la spesa in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali“.
...
Il giudizio sul bonus fiscale di 80 euro è di parziale sufficienza. Il fatto è che non basta: occorre “trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio” e “valutare l’efficacia della recente riduzione del cuneo fiscale assicurandone il finanziamento per il 2015″. Seguono altre prescrizioni: la delega fiscale va attuata “entro il marzo 2015″, approvando anche i decreti che riformano il sistema catastale “per garantire l’efficacia della riforma sulla tassazione dei beni immobili”, “sviluppare ulteriormente il rispetto degli obblighi tributari, rafforzando la prevedibilità del fisco, semplificando le procedure, migliorando il recupero dei debiti fiscali e modernizzando l’amministrazione fiscale”, “perseverare nella lotta all’evasione fiscale e adottare misure aggiuntive per contrastare l’economia sommersa e il lavoro irregolare”. Più nel dettaglio servono poi misure sulle agevolazioni fiscali (la portata deve essere “riesaminata”), sulla base imponibile."


Imminenza di nuova salata manovra, privatizzazioni e tagli. E poi quanto ci costerà continuare (ed addirittura incrementare gli 80 euro in busta)? E dopo tutto questo l'Europa ci chiede crescita e un occhio di riguardo all'occupazione giovanile e femminile... non ci posso credere.

Se l'Europa ci vuole strozzare in un modo convenzionale, altri pensano ad altre strade che potrebbero essere altrettanto deleterie. Per esempio l'Fmi fa una proposta che sembra indirizzata proprio all'Italia.

"L'idea di base è che un Paese ad alto debito deve smettere di pagare agli investitori le cedole sui titoli di Stato, se riceve un prestito di salvataggio dal Fondo monetario internazionale.

Sarebbe una forma di sacrificio imposto ai creditori privati, in cambio dell'aiuto di un organismo pubblico.
...
Ristrutturare, cioè non onorare il debito nei termini promessi, sarebbe un evitabilissimo disastro. Impoverirebbe le famiglie, che hanno titoli di Stato per 180 miliardi. Devasterebbe il settore finanziario del Paese, perché banche e assicurazioni sono esposte per oltre 600 miliardi. Aprirebbe un buco nei fondi pensioni professionali. E produrrebbe tassi d'interesse ancora più alti."

(www.wallstreetitalia.com)

Dalla padella alla brace? Il debito è un finto problema, un problema superabile se avessimo una banca centrale che il suo mestiere come in Usa e Giappone. Perché si vogliono fare esperimenti assurdi sulla nostra pelle?
Forse comunque Renzi è più educato di Grillo e preferisce non usare parolacce. Però le affermazioni sue e di Padoan che garantiscono che non ci sarà nessuna manovra, mi sembra siano una specie di "Olli, ma vai a fan...". Almeno lo spero, anche se ormai non credo più a nessun governo italiano. Alla prova dei fatti le politiche seguite finora sono state pro Germania e contro il popolo italiano.

Ed infatti:

"L'Italia pare voglia correre ai ripari dopo la bocciatura dell'Ue.
Al ministero dell’Economia stanno studiandoa la reintroduzione della tassa di successione, secondo quanto riferito da Dagospia. "

(www.wallstreetitalia.com)

Nessun commento:

Posta un commento